«Per me questa è una delle cose più importanti che ho fatto in questi dieci anni». Ne è certo il presidente uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in visita oggi al nuovo ospedale San Cataldo di Taranto. «Il presidente – ha spiegato – non fa nulla di persona. Magari si potessero ottenere risultati semplicemente alzandoci un’ora prima la mattina o andando a dormire due ore dopo la sera. Bisogna coordinare migliaia e migliaia di persone».
Sul futuro del San Cataldo, Emiliano ha confermato la prospettiva del policlinico: «La legge per l’azienda autonoma già esiste, stiamo solo aspettando che il ministero la riconosca. Il Ministero della Salute e soprattutto il MEF alle volte pensano che in provincia, e in particolare in Puglia, si riesca sempre a fare le nozze con i fichi secchi». Al centro anche il nodo dell’emergenza sanitaria cittadina. «L’idea di chiudere il pronto soccorso del Santissima Annunziata – ha detto – non è soddisfacente. Una città che supera i 200mila abitanti deve avere almeno due pronto soccorso. Per far funzionare due strutture servono autorizzazioni e assunzioni. Un pronto soccorso è tale solo se ha dietro un ospedale in grado di gestire tutte le emergenze».
Per Emiliano «c’è ancora tanto lavoro da fare. Mi dispiace ovviamente di non poterlo finire, ma nel passaggio di testimone è normalissimo che ci siano delle cose che poi devono essere fatte da altri. Comunque la mia disponibilità da privato cittadino a sostenere tutte le ragioni di questa città è piena». A chi gli chiede di un futuro incarico in giunta con Antonio Decaro presidente risponde senza sbilanciarsi: «Non ne ho la minima idea, ma se qualcuno mi chiede di fare qualcosa di utile, io sono pronto a farla. È tutta la vita che faccio cose che mi hanno chiesto di fare, non ho nessun problema da questo punto di vista, però non è neanche un obbligo».
Alla visita erano presenti il commissario straordinario dell’Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco, il sindaco Piero Bitetti e il presidente della Provincia Gianfranco Palmisano.
