Emergenza caldo: «Nelle fabbriche il climatizzatore non è un optional»

Le temperature e il tasso di umidità in questi giorni sono molto alti. In troppe fabbriche non esistono sistemi di climatizzazione che consentano di lavorare in condizioni accettabili.

Il troppo caldo può fare male perché rende più pericoloso il lavoro per l’aumento di stress e calo di concentrazione.

«Come Fim Cisl Taranto Brindisi abbiamo allertato tutte le nostre Rsu e Rls  perché vigilino con attenzione all’interno dei propri posti di lavoro. Abbiamo prodotto e distribuito loro un piccolo vademecum perché lo diffondano tra i lavoratori suggerendo comportamenti e azioni per alleviare il disagio e ridurre il rischio.

Ė necessario trovare con urgenza momenti di incontro con le aziende per mettere in atto da subito azioni di mitigazione e di protezione dalle alte temperature e dalle possibili conseguenze sulle maestranze(integratori, ventilatori adiabatici, acqua a prezzo contenuto, orari rivisitati con pause durante gli orari più caldi della giornata). Siamo altresì convinti  che sia necessario aggiungere ad interventi tampone da fare nell’immediato una programmazione per risolvere in maniera definitivo la problematica nei capannoni industriali. Necessita rendere gli ambienti di lavoro sicuri e confortevoli,oramai le maestranze vengono chiamate ad operare 24  ore su 24, 7  giorni su 7 e in aziende che si fregiano di essere 4.0 la climatizzazione delle aree di lavoro non può essere un optional».

Si fa presente che il Ministero della Salute, con la circolare del 18 maggio dell’anno scorso – riguardante il sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, per l’anno 2021, particolarmente rilevante in relazione all’epidemia Covid-19 – ha fornito dettagliate indicazioni, sia pure di carattere generale, di indirizzi per la valutazione dei rischi da stress termico e per l’individuazione delle possibili misure di mitigazione.

Un intervento più oggettivo l’ha fornito l’INPS affrontando l’argomento e dando una soluzione, dal punto di vista previdenziale. Con il messaggio 1856/2017 detta le linee guida per la concessione delle integrazioni guadagni ordinarie (Cigo) e, riportandosi alla circolare 139/2016, è stato chiarito che temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole, possono costituire evento che può dare titolo alla Cigo.

A tal riguardo, precisa l’Inps, «Possono rilevare anche le cosiddette temperature percepite, ricavabili dai bollettini meteo, quando le stesse siano superiori a quella reale».

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