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Eccellenza: Losavio, il funambolo del Taranto che ha già conquistato Danucci

Francesco Losavio sta viaggiando verso i 24 anni di età, che festeggerà il prossimo 7 dicembre. Il compleanno dell’attaccante si intreccerà con una data storica per il Taranto. Nel 1980 i rossoblù in Serie B schiantarono il Milan con tre reti. Unico punto in comune, visto che purtroppo le vicende del club ionico seguiranno una via lontana dalla serie cadetta. L’attaccante è a Taranto da dieci giorni esatti, ha giocato due partite e si è già sbloccato. Ha infatti segnato il primo gol dal dischetto. L’ha fatto in Coppa Italia con l’Atletico Acquaviva, sfruttando il calcio di rigore che si era guadagnato. Sguardo di sfida verso l’estremo difensore ospite, breve rincorsa, finta di corpo: palla da una parte e portiere dall’altra. La terza portata è servita e il punteggio recita momentaneamente Taranto 3, Acquaviva 1. L’arbitro aveva indicato il dischetto proprio dopo il suo atterramento.

Dribbling nel sangue

Ragazzo serio e rispettoso, quando si trova nei pressi di un pallone i lineamenti del volto cambiano vistosamente. La palla è sua e quando può non perde tempo e punta la porta, anche a rischio di doversi cimentare in più dribbling. Non importa se in condizioni precarie o meno: se nel suo raggio d’azione e nel suo campo visivo dovessero entrare porta e portiere, allora è possibile che prenda in considerazione la possibilità di arrivarci da solo. Soppesa ogni situazione e spesso cerca il dialogo quando si trova ai sedici metri. Triangolazioni e passaggi filtranti (dati o ricevuti) sono il suo cibo preferito durante i 90 minuti. Un suo pregio è la capacità di trovarsi al posto giusto al momento giusto. È accaduto in Coppa Italia, ma anche nel derby di campionato perso con il Bisceglie. Dopo due minuti di gioco ha avuto tra i piedi la sfera da scagliare in porta per l’1-0. Una palla schizzata quasi per caso dalle sue parti e calciata con poco forza e centralmente. Se avesse segnato al debutto sarebbe stata l’apoteosi, in ogni modo l’errore fa parte del gioco.

Giocatore fondamentale

Difficilmente, per quanto osservato, Ciro Danucci potrebbe farne a meno. Anche perché può ricoprire più ruoli, dalla prima alla seconda punta in un 4-4-2, sino a quello di laterale in un terzetto offensivo in un 4-3-3 o in 4-3-2-1. Movimenti diversi, ma resta comunque a suo agio, facilitato da una buona agilità e da uno scatto esplosivo nei primi metri.

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