Dai cantieri navali per yacht di lusso a una grande fabbrica di carpenteria metallica di Webuild: sono quindici i progetti per il futuro industriale di Taranto illustrati ieri nel corso del tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
I progetti
Il gruppo Webuild ha manifestato l’intenzione di realizzare una grande fabbrica di carpenteria metallica nell’area ex Ilva e, nel medio termine, un ulteriore stabilimento in un’altra area. Toto Holding-Renexia prevede la cantierizzazione di impianti eolici offshore, galleggianti e fissi, in un progetto in due fasi: la prima per la realizzazione di 2 gigawatt di produzione, la seconda – nel medio periodo – per l’eventuale raddoppio della stessa. Il completamento della costruzione della prima turbina è previsto per il 2027. Cantieri di Puglia sarebbe pronta ad assumere lavoratori diretti e indiretti per la realizzazione di cantieri navali per yacht di lusso nell’area ex Yard Belleli di Taranto, mentre da Confapi sono arrivate proposte da parte di alcune aziende associate: quella di Green Tech Aerospace, per uno stabilimento a Grottaglie dedicato alla progettazione, produzione e gestione di dirigibili a uso commerciale. Un altro progetto riguarda la riqualificazione di un complesso industriale esistente in località Mar Piccolo, con l’installazione di un impianto a energia solare e la riconversione delle superfici e dei capannoni per ospitare un’attività di refitting e costruzione navale. Fincantieri punta a realizzare fondazioni flottanti per il settore eolico. A questi si aggiungerebbero, infine, progetti come quello del gruppo Mermec, interessato ad acquisire unità lavorative attualmente in cassa integrazione per i propri siti in Puglia e Basilicata, prevedendo nuove assunzioni.
Il data center
Vi è poi il progetto nato dall’accordo sottoscritto venerdì tra l’azienda italiana iGenius e il gruppo emiratino G42, per la realizzazione della più grande infrastruttura di calcolo AI in Europa, con forti chance per la Puglia di ospitare questo significativo investimento che avrebbe ricadute positive su tutta la Regione. Un’azienda emiratina, in collaborazione con una realtà italiana, sarebbe interessata alla costruzione di un data center.