SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Dalle anfore del 480 a.C. ai Giochi del Mediterraneo: la strada dell’Atleta di Taranto

Ieri mattina, la Sala Incontri del MArTA ha accolto la presentazione della nuova illustrazione dedicata all’«Atleta di Taranto», il giovane aristocratico vissuto intorno al 480 a.C. il cui scheletro, rinvenuto nel 1959 in via Genova, è divenuto una delle icone identitarie del Museo Archeologico Nazionale. L’opera è firmata da Sal Velluto, fumettista tarantino dal 1986…
l'edicola

Ieri mattina, la Sala Incontri del MArTA ha accolto la presentazione della nuova illustrazione dedicata all’«Atleta di Taranto», il giovane aristocratico vissuto intorno al 480 a.C. il cui scheletro, rinvenuto nel 1959 in via Genova, è divenuto una delle icone identitarie del Museo Archeologico Nazionale. L’opera è firmata da Sal Velluto, fumettista tarantino dal 1986 negli Stati Uniti e protagonista delle maggiori case editrici americane.

L’artista ha deciso di donare l’immagine – e il relativo copyright – alla città attraverso il MArTA, trasformando un caso irrisolto della storia antica in un racconto visivo che unisce archeologia, memoria e linguaggio contemporaneo. «Spero che questa illustrazione trovi un posto nell’immaginario di chi la vede» afferma Velluto, che considera questo gesto un ritorno simbolico alle proprie radici.

Nuova stagione di studi

La figura ricostruita da Velluto è quella di un atleta nel pieno del trionfo, cosparso di olio sacro, con la dea Atena che ne consacra la vittoria e Nike che vola a suggellarne il gesto. Accanto a lui, le anfore panatenaiche rinvenute nella tomba – tre ricomposte e una quasi perduta – testimoniano i successi nelle gare di quadrighe, pugilato, pentathlon, salto in lungo e lancio del disco. Colonne doriche sormontate da galli, meandri e corone d’olivo ampliano il sistema simbolico dell’immagine, restituendo la dimensione agonistica e rituale del campione.

La direttrice del MArTA, Stella Falzone, sottolinea l’importanza dell’opera in un momento di rinnovata attenzione scientifica: «C’è grande fermento di studi attorno a questo unicum mondiale dell’archeologia. La morte prematura dell’atleta, verosimilmente intorno ai trent’anni, è oggi oggetto di nuove analisi, anche genetiche, che delineano lo stile di vita e il modello culturale di un campione delle gare panatenaiche». L’illustrazione diventa così parte del percorso che il museo intende condividere con il pubblico in vista dei prossimi Giochi del Mediterraneo.

L’artista e la città

La carriera di Sal Velluto, partita da Taranto e approdata nel cuore dell’industria del fumetto statunitense, comprende titoli come Black Panther, Moon Knight, The Phantom, Tex, Zagor e Lazarus Ledd. Oltre ai fumetti, il suo lavoro si estende a pubblicità, cartoni animati, videogiochi, libri e design. Negli ultimi anni l’artista ha assunto il ruolo di sponsor culturale del territorio tarantino, donando opere alla Jonian Dolphin Conservation, alla Basilica Cattedrale di San Cataldo e allo stesso MArTA.

Il suo rapporto con l’«Atleta di Taranto» è parte di un percorso più ampio di restituzione: «Nel 2008 – ricorda – la riproduzione dello scheletro dell’atleta, con il corredo funerario, fu ospite delle Olimpiadi di Pechino come testimonianza dell’atletismo universale. Nel 2026 l’atleta ritornerà protagonista, con la sua storia e i suoi trofei, per accogliere atleti e visitatori durante i Giochi del Mediterraneo». La nuova illustrazione è dunque un tassello che rafforza il dialogo tra la Taranto antica e quella contemporanea.

Simboli di una vittoria eterna

Ogni elemento dell’opera è concepito come parte di un’unica narrazione: la vittoria. Il gesto esultante dell’atleta, la presenza imponente di Atena e della sua Nike, i trofei panatenaici, il meandro simbolo di unità e infinito, i colori sacri alla dea – il viola del potere, il bianco della purezza, l’azzurro della sfera divina – compongono un quadro che coniuga rigore storico e interpretazione artistica.

La descrizione minuziosa si basa sulle fonti e sugli oggetti conservati al MArTA, integrati con riferimenti al culto ateniese e alle processioni che aprivano i Giochi Panatenaici. L’illustrazione diventa così un ponte tra l’antico e il moderno, capace di tradurre in immagine gli studi che ancora oggi interrogano la vita e la morte del giovane aristocratico tarantino.

CORRELATI

Cultura e Spettacoli, Taranto","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[476278,476239,476099],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!