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Comunali a Taranto: «Candidati chiedono voti senza partito». E Turco è pronto a scendere in campo

Quella che è già iniziata è una campagna elettorale breve che vede già molti in pista in vista delle elezioni amministrative dell’11 maggio (data non ancora confermata) per l’elezione del nuovo sindaco e del consiglio comunale. Piovono critiche, commenti, speranze, esortazioni.

Il civismo d’occasione

«Tutta questa esaltazione del civismo o addirittura delle coalizioni trasversali non mi convince affatto» scrive sui social Luca Contrario del Pd, che nel Melucci 2 era seduto nei banchi dell’opposizione. «Al di là del candidato sindaco che, se autorevole, di comprovata esperienza, stimato, strutturato e radicato sul territorio, poco importa se provenga direttamente dai partiti o dalla società civile, per il resto è la politica che deve tornare protagonista – dice Contrario – Nei due anni e mezzo di amministrazione Melucci abbiamo assistito ai rischi di un sindaco che esclude le segreterie politiche dalle scelte e ad un consiglio comunale di civici poco identificabili con una cultura politica, in grado di spostarsi con disinvoltura da un gruppo all’altro, da destra a sinistra e dalla maggioranza all’opposizione in base alle richieste personali e alla contrattazione “one to one” con il sindaco (abbiamo assistito addirittura agli assessori di riferimento del singolo consigliere) in maggioranza e in giunta tutto ed il contrario di tutto con porte scorrevoli da cui si entrava e si usciva continuamente. Solo confusione ed improvvisazione». Ci va giù duro l’ex consigliere comunale, che auspica il ritorno ai valori della politica: «Vogliamo capire che senza una coalizione omogenea alla guida della città, identificabile chiaramente all’interno di un sistema di valori riconosciuto e riconoscibile, guidata dal coordinamento delle organizzazioni politiche e non dalla sommatoria dei singoli consiglieri che inseguono ognuno il proprio interesse particolare, non potrà mai esserci una pianificazione attenta delle azioni amministrative, una visione complessiva della città, un progetto credibile di medio-lungo periodo».

Candidati senza partito

Contrario ironico dice: «Ci sono addirittura candidati che stanno già chiedendo il voto senza dire in che partito si candidano e in che coalizione concorreranno. Incredibile».

«La cosa più importante sono i programmi e poi vengono le candidature», è la posizione di Paolo Castronovi, Psi, ex consigliere di maggioranza nel Melucci 2. «Sono i partiti, a mio parere, che devono decidere chi candidare. Non sono d’accordo sulle candidature autonome o calate dall’alto». E sui tempi commenta: «Affrontiamo una campagna elettorale troppo breve, si rischia di fare una frittata mista. Al momento non vedo nessun candidato sindaco nell’area di centrodestra, nel centrosinistra ci sono indicazioni dall’alto che mi preoccupano e al centro si lavora per un nome che possa rappresentare le anime che non si ritrovano negli altri due poli». In questa tornata elettorale torna in campo la Democrazia Cristiana che sta al centro ma deciderà eventualmente se guardare a destra o a sinistra dopo aver visto progetti e uomini. «Non c’è più qualità nella politica e uno dei motivi è che non ci sono più politici» dichiara Michele Tucci commissario regionale Dc.

Turco vuole garanzie

Il senatore pentastellato, Mario Turco, in un recente incontro su una sua possibile candidatura a sindaco ha risposto: «La partita su Taranto dipende da una serie di incastri. Il Movimento 5 Stelle giocherà una partita importante, sia a Taranto che in regione, perché è una forza in forte crescita ma abbiamo bisogno di garanzie».

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