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Sviluppo e Lavoro Taranto

Cittadella della Carità a Taranto, i dipendenti aspettano ancora gli stipendi di dicembre

Il caso Cittadella della Carità resta una bomba sociale innescata e pronta ad esplodere in città a danno di 160 famiglie. Molte di queste sono monoreddito e in alcune entrambi i coniugi lavorano nella stessa struttura. Iniziano a scarseggiare medici e macchinari. I lavoratori non hanno ancora ricevuto stipendio di dicembre e tredicesima ma soprattutto non sanno nulla del loro futuro. Il consigliere regionale di FdI Renato Perrini chiede al capo della task-force per l’occupazione, Leo Caroli, di convocare intorno a un tavolo fondazione e sindacati per trovare una soluzione. «Io spero che si concluda una vendita, così da far cominciare da zero l’attività di una struttura che da anni è punto di riferimento per il territorio», dice Perrini.

La crisi

Da tempo alle prese con gravi problemi di liquidità, si parla di debiti per 25 milioni di euro, la Cittadella continua ad assicurare assistenza ai pazienti e agli anziani. «E lo fa solo grazie al senso di responsabilità dei dipendenti che continuano a mettere soldi di tasca propria per andare a lavorare nonostante promesse finora non mantenute», aggiunge Flavia Ciracì della Cisl. A rilevare il gruppo si era fatta avanti Neuromed, colosso del settore, ma l’acquisizione sembra impantanata e soprattutto, secondo quello i sindacati, le interlocuzioni con i vertici della fondazione e con la curia locale sono sempre più scarse. «La politica deve intervenire per fare chiarezza. Almeno ci dicano che cosa ne sarà di noi, se possiamo accedere agli ammortizzatori sociali. Vogliamo risposte», dice Ciracì.

Gli stipendi

Ai lavoratori era stato promesso che entro il 9 gennaio sarebbe arrivato un nuovo piano industriale per tirare fuori la struttura dalle secche e pagare gli stipendi in arretrato. Intanto sono sempre di più le ingiunzioni di pagamento per centinaia di migliaia di euro da aziende fornitrici e i rubinetti del credito bancario sono chiusi. Alla vigilia di Natale i dipendenti sono scesi in strada davanti alla concattedrale lamentando di aver ricevuto solo un acconto di 500 euro sullo stipendio di novembre. Ancora oggi manca quello di dicembre, la tredicesima, parte di quella del 2023 e il premio di produzione di luglio 2024. Alcuni hanno chiesto al tribunale la dichiarazione dello stato d’insolvenza della fondazione.

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