«Lasciati scoperti settori a rischio, come servizi sociali, avvocatura, lavori pubblici e vigili urbani. Si rinuncia all’universalità del servizio pubblico per tutti». Tiziana Ronsisvalle e Anna Marra, rispettivamente segretaria della Funzione Pubblica Cgil di Taranto e segretaria aziendale, per la stessa sigla sindacale, puntano l’indice contro il piano di fabbisogno del personale del Comune di Taranto.
«Tutte le assunzioni in un Comune che ha la metà dei suoi dipendenti (ad oggi 712 in organico quando dovrebbero essere 1530) sono provvidenziali, ma non si interviene soprattutto sui settori a rischio – sottolineano dalla Cgil – come l’avvocatura, i vigili urbani, l’ambito culturale, i servizi sociali o gli asili nido, contravvenendo alla più elementare delle funzioni della Pubblica Amministrazione: assicurare l’universalità del servizio pubblico a tutti, dal ricco al povero».
Durante la conferenza di ieri, le due esponenti sindacali hanno fatto il punto sull’intero piano triennale del personale varato ufficialmente nei giorni scorsi dal Commissario Prefettizio Cardellicchio.
«Parlare della macchina comunale significa parlare dei suoi dipendenti, ma anche dei servizi che sono chiamati a rendere ai cittadini – spiega la Ronsisvalle – per questa ragione la nostra piattaforma rivendicativa sarà consegnata all’agenda di tutti coloro che hanno deciso di candidarsi a sindaco».
Anna Marra si è soffermata sui vuoti che il nuovo Piano non terrebbe in considerazione.
«Nei servizi sociali che sono il cuore pulsane delle sofferenza di questa città, degli ultimi – spiega – continueranno a mancare gli psicologi e altri andranno in pensione nei prossimi anni».
«È con queste armi spuntate che andremo al tavolo che discuterà il prossimo Piano sociale di zona che decide ad esempio l’assistenza alle famiglie in difficoltà – dichiara Tiziana Ronsisvalle – oppure l’assistenza ai disabili. Poi c’è l’avvocatura comunale con un carico di contenziosi che va dall’amministrativo al penale».
«Qui – dice la Marra – operano solo due avvocati, circondati da un organico sempre più esiguo. E così il Comune in molti casi è costretto a esternalizzare. Difficoltà anche nel settore Urbanistica, Lavori Pubblici e Patrimonio. Si parla tanto del Pnrr e di progetti avveneristici – commenta ancora la segretaria aziendale del Comune – ma nei settori tecnici scontiamo una carenza di personale drammatica che non è coerente con gli annunci di rilancio».
L’immagine che la Marra evoca è quella delle stanze chiuse. «Quando dipendenti comunali vanno in pensione si chiudono le stanze e le competenze di questi diventano un carico di lavoro per qualcun altro – afferma -. Difficoltà per la Funzione Pubblica Cgil si registrano anche nell’ambito culturale. Che senso ha fare un contenitore polifunzionale come la Biblioteca Acclavio – commenta la Marra – e poi non metterci dentro personale qualificato per quelle funzioni, a cui non si offre un’adeguata formazione. Oppure lasciare che il patrimonio di memoria e storia dell’Archivio storico del Comune venga lasciato a marcire in un capannone industriale?».
C’è infine il capitolo Vigili Urbani.
«Siamo contente che se ne possano assumere 60 – dicono Marra e Ronsisvalle – a patto che si pensi ad una diversa geografia territoriale che passi per una viabilità sostenibile e realmente fruibile. Taranto ha bisogno di vigili urbani anche per strada o all’annona e non solo negli uffici».