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Carcere di Taranto, in vendita i panettoni fatti dai detenuti e i pasticceri di “Bake Off” – FOTO

Un dolce Natale, fatto in carcere. È l'iniziativa solidale che vede i detenuti della casa circondariale di Taranto alle prese con la produzione di panettoni artigianali, grazie al progetto "Lievito". Ieri mattina, all'interno del penitenziario, si è svolta una masterclass d'eccezione: Eleonora Occhinegro, Davide Cavasin, Maurizio Santanniello, Roberta Caruso, concorrenti dell'undicesima edizione di "Bake Off…

Un dolce Natale, fatto in carcere. È l’iniziativa solidale che vede i detenuti della casa circondariale di Taranto alle prese con la produzione di panettoni artigianali, grazie al progetto “Lievito”.

Ieri mattina, all’interno del penitenziario, si è svolta una masterclass d’eccezione: Eleonora Occhinegro, Davide Cavasin, Maurizio Santanniello, Roberta Caruso, concorrenti dell’undicesima edizione di “Bake Off Italia – Dolci in forno”, hanno condiviso la loro passione e le loro competenze con i detenuti impegnati nel laboratorio di pasticceria. Un’occasione unica per apprendere nuove tecniche e migliorare la qualità dei prodotti realizzati.

Il laboratorio, ristrutturato grazie ai fondi dell’ex Ilva, è una realtà viva e dinamica: oltre ai panettoni, vengono prodotti dolci e salati tutto l’anno, offrendo un’opportunità di reinserimento lavorativo a tre detenuti e un professionista esterno.

L’obiettivo ambizioso è quello di vendere almeno 3mila panettoni, il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione benefica Fulvio Occhinegro. Un gesto di solidarietà che dimostra come il carcere possa essere anche un luogo di rinascita e di impegno sociale.

«Nella pasticceria si lavora tutte le mattine, tranne nel giorno di colloquio con le famiglie. Per tutta l’estate abbiamo sfornato prodotti per la prima colazione, dolci di pasta di mandorla e poi focaccia barese, friselle, friselline e tarallini, vendendoli prima all’interno e poi pian piano anche all’esterno del carcere», spiega Antonio Erbante, presidente della cooperativa “Noi e Voi”.

Per il direttore del carcere, Luciano Mellone, «è fondamentale fare sì che nel recupero delle persone detenute ci sia una possibilità lavorativa da poter spendere nel momento in cui terminano di scontare la pena».

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