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Cronaca Taranto

Carabiniere ucciso a Francavilla Fontana, trovato un arsenale in un locale del 56enne arrestato

C’era un arsenale all’interno di un’attività commerciale in uso a Camillo Giannattasio, 56enne incensurato di San Giorgio Ionico, arrestato ieri mattina dalla polizia di Stato dopo un conflitto a fuoco nelle campagne di Grottaglie, al termine della fuga seguita dall’omicidio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso durante un inseguimento a Francavilla Fontana.

Giannattasio è stato portato in carcere e, durante una perquisizione domiciliare, sono state trovate le armi sulla cui provenienza sono in corso accertamenti. Non si esclude che il materiale sequestrato possa essere riconducibile a un’organizzazione più ampia.

Giannattasio non ha riportato ferite né nel primo scontro a fuoco in cui è stato ucciso il carabiniere, né nel secondo, avvenuto con la polizia, in cui ha perso la vita il complice Michele Mastropietro, 59 anni, pregiudicato di Carosino. È stato sottoposto a fermo con la sola contestazione di detenzione illegale di armi, mentre la competenza sul fascicolo per l’omicidio del militare resta in capo alla procura di Brindisi.

Per far luce sulla dinamica dell’uccisione di Mastropietro, si attende il conferimento dell’incarico per l’autopsia da parte del pubblico ministero della procura di Taranto, Francesco Ciardo. Sarà fondamentale stabilire se il colpo mortale al petto sia stato esploso durante il primo conflitto con i carabinieri o durante quello successivo con la polizia.

Secondo quanto trapelato, a sparare in entrambe le occasioni sarebbe stato solo Mastropietro, tornato in libertà nel 2022 dopo una condanna a 9 anni e 2 mesi. Mastropietro aveva precedenti per furti e rapine e risultava coinvolto anche in un assalto a un furgone portavalori a Monteiasi. Era sposato e padre di tre figli.

Giannattasio, difeso dall’avvocato Luigi Danucci, era considerato un insospettabile: nessun precedente, ma un arsenale da spiegare. Resta ora da accertare se le armi rinvenute fossero di sua proprietà o se le custodisse per conto terzi.

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