Francesco Montervino è stato l’ultimo direttore sportivo capace di portare il Taranto nel professionismo, centrando nel 2020/21 la tanto attesa promozione in Serie C. Tarantino doc e profondo conoscitore della piazza, ha guidato la costruzione tecnica della squadra per due stagioni, lasciando un segno tangibile di risultati e identità. La sua opinione, in qualità di dirigente sportivo e di ex diesse dei rossoblù, oggi, assume un peso particolare.
I pareri del ds Montervino
Partendo dalla scelta del nuovo allenatore, affidata a Ciro Danucci, Montervino osserva: «Non l’ho scelto io, quindi non posso dire se sia giusto o sbagliato, ma guardando il suo curriculum si capisce che può essere una scelta importante. Danucci ha vinto un campionato di Serie D tre anni fa; nonostante le ultime stagioni non siano state brillanti, resta un tecnico affidabile nel panorama dilettantistico pugliese». L’ingresso del gruppo Ladisa segna un vero spartiacque: «Era da tempo che in città si avvertiva la necessità di una proprietà forte, strutturata e solida dal punto di vista economico, e l’arrivo di un gruppo imprenditoriale così importante rappresenta un segnale molto chiaro per l’ambiente. Ladisa, del resto, ha già maturato esperienze nel mondo del calcio e ha dimostrato di sapersi muovere con serietà e competenza anche in contesti complessi. Partire da questa base significa mettere, finalmente, le fondamenta giuste per costruire qualcosa di duraturo, dopo anni in cui a Taranto è spesso mancata quella stabilità che permette di programmare con serenità». Sul settore giovanile Montervino è chiaro: «Costruire un vivaio serio e competitivo, in poche settimane, non è possibile. Per me quest’anno dovrebbe servire a programmare e partire forte la prossima stagione, ma se la proprietà ha deciso di strutturarlo subito, è una scelta rispettabile, purché ci si affidi a persone con reale esperienza».
Capitolo mercato
Riguardo ai primi cinque acquisti di Di Bari, il diesse manifesta fiducia: «Riccardo è preparato, esperto e conosce bene le difficoltà di Taranto. Se ha scelto questi profili, significa che ha le idee chiare e un progetto definito. È una figura preparata e molto esperta, che conosce bene le dinamiche di un club e le particolarità di una piazza come Taranto. Se ha ritenuto opportuno partire da questi profili, significa che ha fatto valutazioni precise e in linea con un progetto ben definito. Sono convinto che, con il tempo, saprà mettere in piedi una squadra competitiva». Montervino esclude l’idea di un anno di transizione: «Se la nuova proprietà ha dichiarato di voler fare una stagione importante sin da subito, allora non c’è da discutere: bisognerà provare a vincere immediatamente. Vincere non è mai semplice, nemmeno in Eccellenza, ma questa piazza non può esimersi dal provarci».
Capitolo tifosi
Infine, sul rapporto con i tifosi: «La tifoseria è stata spesso il vero punto di riferimento. È giusto che la proprietà venga giudicata con il tempo, ma i tifosi hanno bisogno di una garanzia: una società seria e rispettosa dei colori. Il resto verrà di conseguenza. Taranto ha una tifoseria straordinaria, e chi arriva qui deve esserne consapevole».
