Ammonta a 4,2 milioni di euro il valore dei beni sequestrati a un imprenditore tarantino finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio, occultamento della documentazione contabile e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
I provvedimenti sono stati eseguiti oggi, 5 maggio, dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo ionico, su ordinanza del gip del locale Tribunale.
Il sequestro arriva a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto a seguito del fallimento, avvenuto nel 2022, della società amministrata dall’imprenditore e operante nel settore delle riparazioni meccaniche di mezzi industriali. L’impresa aveva “rilevanti debiti verso l’Erario“, spiegano gli inquirenti.
Nel corso delle indagini, eseguite dai finanzieri, sarebbe emerso che l’imprenditore arrestato e altri sette indagati avrebbero distratto il patrimonio dell’impresa fallita a favore di una nuova società, sempre con sede a Taranto e riconducibile allo stesso imprenditore.
La Procura ha così disposto il sequestro dell’intero compendio aziendale e delle quote sociali della nuova impresa, oltre che di beni e risorse finanziarie nelle disponibilità degli indagati.
La società sequestrata è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Taranto.