Dopo aver affrontato un mare in burrasca con onde alte circa quattro metri, pioggia e forte vento la nave Ocean Viking della Ong Sos Mèditerranèe è giunta al porto di Taranto nella tarda serata di ieri con centouno naufraghi a bordo. Il cambio di rotta è stato deciso dalle autorità governative italiane.
Allertate dalla prefettura di Taranto, a cui spetta il coordinamento, si è messa in moto la macchina organizzativa che mira ad accogliere e a prestare le prime cure ai malcapitati. Dopo le operazioni di identificazione da parte degli uomini della Polizia di Stato la tappa successiva è l’hotspot. Tra i naufraghi ci sono 29 donne, 23 minori non accompagnati, 7 bambini al di sotto dei dodici anni e un bimbo di appena un anno.
Questi ultimi vengono presi in carico dell’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Taranto e troveranno sistemazione presso le cooperative. Una volta sbarcati da protocollo vengono tutti sottoposti a controlli sanitari e all’occorrenza vengono prestate loro le prime cure.
Freddo e fame
La gran parte dei migranti durante la traversata ha patito il freddo a causa delle basse temperature di questi giorni, sono giunti a terra affamati e con segni di disidratazione dopo giorni in mare aperto. Nel corso del loro viaggio sono passati dal largo della Libia, la rotta migratoria più trafficata del mondo dove dal 2013 sono morte venticinquemila persone.
Per coloro, disperati, che hanno intrapreso il viaggio della speranza a bordo di una imbarcazione di legno a due piani poi salvati e portati a bordo della nave della Ong, le autorità avevano dapprima indicato come destinazione per lo sbarco il porto di Ravenna, scelta ritenuta non idonea dal personale di bordo perché significava allungare ancora il percorso per giungere al sicuro in un porto italiano. Un viaggio che però non poteva più proseguire a causa delle avverse condizioni meteo-marine e delle condizioni psico-fisiche dei migranti già compromesse.
Le leggi internazionali prevedono che i soccorsi si possono ritenere conclusi solo quando tutti i naufraghi vengono portati a terra in un porto del Paese più vicino, in questo caso l’Italia. Il salvataggio dei migranti, che hanno lottato per la sopravvivenza, da parte della nave Ocean Viking, è avvenuto nella mattinata di venerdì e dopo due giorni di navigazione sono giunti nel porto di Taranto. Lucille Guenier coordinatrice del team di bordo precisa che molti dei migranti provengono dalle sofferenze patite in Libia.