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Vertenza Baritech: si inceppano le trattative. Ancora un nulla di fatto

Torna sulla graticola la vertenza Baritech che s’inceppa proprio nella giornata decisiva in cui era attesa la chiusura dell’accordo dopo mesi di trattative senza soluzione di continuità. Ieri alla task force regionale per il lavoro l’investitore del nord, la Arborio srl di Brescia, ha rinviato la firma eccependo la perizia tecnica pronta per la ratifica…

Torna sulla graticola la vertenza Baritech che s’inceppa proprio nella giornata decisiva in cui era attesa la chiusura dell’accordo dopo mesi di trattative senza soluzione di continuità. Ieri alla task force regionale per il lavoro l’investitore del nord, la Arborio srl di Brescia, ha rinviato la firma eccependo la perizia tecnica pronta per la ratifica finale relativa allo stato dei macchinari da acquisire insieme allo stabilimento e ai 114 lavoratori in stand by.

Un colpo di scena imprevisto considerando che lo stesso investitore aveva accettato l’altra perizia sul tavolo, quella relativa all’opificio effettuata dagli stessi tecnici che hanno firmato lo stato delle attrezzature.

L’intoppo riguarda 1,5 chilometri di rame rubato dal capannone Baritech dov’erano custoditi. Parliamo di un valore complessivo di circa 150 mila euro che la Baritech s’era impegnata a pagare per rimettere in funzione i macchinari specializzati nella produzione di Mastblow (la materia prima di mascherine e prodotti sanitari). Ma sul punto il compratore è stato irremovibile ed ha chiesto di bloccare le trattative nell’attesa di nominare un altro perito. La nomina dovrebbe avvenire nelle prossime ore con l’esperto chiamato ad effettuare un nuovo sopralluogo per verificare la funzionalità dei macchinari e quantificare il danno effettivo relativo ai cavi rubati.

Un particolare che per la Arborio è ritenuto fondamentale, se non vitale, visto che ai macchinari da acquisire è legato un credito d’imposta da 1,5 milioni di euro, cifra che rientrerà nel valore finale di cessione. Si riparte, quindi, da zero con la trattativa che torna in alto mare dopo che il ministero per lavoro aveva concesso un altro mese di cassa integrazione ai 114 lavoratori. La stessa Baritech, fra l’altro, aveva anche adempiuto ad un’altra delle condizioni poste nell’intesa: l’annullamento del preliminare di vendita con la ditta Conserva che aveva comprato in estate solo lo stabilimento lasciando per strada i dipendenti.

L’operazione è stata cancellata dinanzi ad un notaio con la restituzione da parte di Baritech della caparra incassata di 400 mila euro. Non è bastato: delusi i sindacati che intravedono dietro l’eccezione dell’investitore il tentativo di prendere tempo e, forse, far saltare il tavolo decretando il licenziamento definitivo dei lavoratori che andrebbero automaticamente in Naspi. Più cauto il direttore della task force Leo Caroli che attende dalla Arborio la nomina del nuovo perito e che si proceda ad un nuovo sopralluogo nel giro di una settimana. Secondo Caroli l’offerta vincolante depositata dalla Arborio obbliga l’azienda ad andare fino in fondo con multe salatissime previste in caso di dietrofront. Un dato è certo: la vertenza Baritech, purtroppo per i lavoratori e le loro famiglie, resta drammaticamente in piedi.

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