“In ricordo di Paola Clemente. Morta sul lavoro nei campi di Andria il 13 luglio 2015. Le lavoratrici e i lavoratori agricoli di Andria”. È la scritta che compare sulla targa che è stata scoperta nel giorno della triste ricorrenza nella Camera del lavoro di Andria in occasione di un’assemblea aperta alle istituzioni che è stata organizzata dalla Flai Cgil Bat e dalla Cgil Bat in occasione dell’ottavo anniversario della morte della bracciante tarantina avvenuta nelle campagne di Andria.
Nel ricordo di Paola il sindacato rilancia la sua azione di lotta contro le irregolarità in agricoltura ma anche in tutti gli altri settori produttivi. A Paola la Cgil dedica la battaglia per il conseguimento di un altro risultato e, cioè, l’istituzione dell’Ispettorato del lavoro nella Bat. “Il sacrificio di Paola Clemente è alla base della legge 199 del 2016 contro lo sfruttamento dei lavoratori, il nero, il sommerso e i caporali, dopo una estenuante azione di rivendicazione sindacale, la nostra è stata una battaglia di civiltà. Purtroppo però, seppur in presenza di dati parziali, risulta essere ancora molto alta la percentuale delle imprese agricole ispezionate che risultano irregolari. E l’agricoltura risulta essere un settore produttivo ad alto rischio infortunistico e con presenza di rischi importanti per la salute, non da ultimo quello dell’esposizione a fattori climatici e di sovraesposizione lavorativa, riveniente in modo particolare dall’utilizzo delle macchine agricole e all’uso di fitofarmaci che possono esporre i lavoratori al rischio chimico”, commenta Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat.
Al momento commemorativo hanno partecipato per il Comune di Andria, l’assessore alla sicurezza, Pasquale Colasuonno e l’assessore all’ambiente, Savino Losapio. Nell’assemblea sindacale, oltre alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli andriesi e al segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti, è intervenuto anche il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente. Nell’iniziativa è stato ricordato quel 13 luglio di 8 anni fa: quella mattina come sempre Paola si era svegliata alle 3 del mattino per partire dalla sua città e recarsi a lavorare, lei si occupava dell’acinellatura dell’uva. Ma a casa quel giorno non ci ha fatto più ritorno.
“L’iniziativa che abbiamo tenuto oggi ha come finalità quello di rinnovare il nostro impegno che puntualmente ogni giorno mettiamo in campo per cercare di sconfiggere un fenomeno antico, come quello del caporalato e quindi dello sfruttamento lavorativo. Constatiamo, purtroppo, però che sono appena 21 le aziende agricole nella Bat iscritte alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità a distanza di circa quattro anni dalla sua costituzione. Pochissima cosa rispetto al numero delle aziende agricole censite in questo territorio, per poter costruire assieme a quella parte sana di aziende quella rete di servizi che va dal trasporto, all’accoglienza, all’intermediazione pubblica, che senza ombra di dubbio sono di fondamentale importanza per il contrasto all’illegalità nel settore. Ed è per questo che ancora una volta chiediamo al mondo delle imprese di decidere da che parte stare, se da quella della Legge, della legalità e della trasparenza oppure dall’altra parte”, conclude Riglietti.
“Tutto questo impone non solo una riflessione ma un grande desiderio di riscatto in un settore che rappresenta l’eccellenza produttiva di questo territorio, ma non solo, anche in tutti gli altri ambiti produttivi perché le irregolarità purtroppo esistono dappertutto. Ci sono tante aziende che hanno deciso di competere nel rispetto dei diritti. Ed è dalla parte delle aziende sane che noi come Cgil stiamo. E vorremmo che tutte le istituzioni fossero con noi in questa lotta perché non si mettono in atto azioni e interventi necessari a vigilare e fare prevenzioni per tutelare il lavoro di ogni singolo individuo. E poi non si fa formazione e i lavori sono sempre più precari. E sottolineiamo che nella Bat, provincia nata da più di 20 anni, non c’è ancora un Ispettorato provinciale del lavoro che possa in maniera più efficace intervenire in un’azione di controllo e prevenzione. Nel nome di Paola questa nostra ulteriore battaglia”, conclude Michele Valente.