Taranto, patto bipartisan al Senato per salvare 450 operatori del porto: arriva l’indennità

Sono salvi i 450 portuali di Taranto, addetti agli scali di transhipment (movimentazione di container) e ora, disoccupati, in carico alle rispettive Agenzie del lavoro portuale. L’indennità per loro era stata assicurata fino a marzo scorso.

La decisione al Senato

Ieri mattina però tutto è cambiato: in commissione Bilancio del Senato, e’ stato approvato un emendamento al decreto legge Coesione (articolo 24 bis). L’approvazione è conseguente ad un’iniziativa parlamentare trasversale: i senatori Ignazio Zullo di FdI, Dario Damiani e Claudio Lotito di Forza Italia e Mario Turco di M5S, insieme ai deputati Dario Iaia di FdI e Vito De Palma di FI. L’emendamento interviene con l’articolo “Disposizioni urgenti per i lavoratori portuali” ed estende il funzionamento dell’Agenzia e quindi l’erogazione dell’indennità, da 81 a 90 mesi. L’Ima equivale ad una cassa integrazione.

Lo stanziamento

«Agli oneri derivanti – si afferma nell’emendamento – pari a euro 6.600.000 euro per l’anno 2024, si provvede mediante l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione disponibile relativo all’esercizio finanziario 2023 dei bilanci dell’Autorita’ di sistema portuale del Mar lonio e dell’Autorita’ di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio».

Le attuali norme prevedono che nei porti nei quali almeno l’80 per cento della movimentazione di merci containerizzate avviene, o sia avvenuta negli ultimi cinque anni, in modalita’ transhipment e persistano da almeno cinque anni stati di crisi aziendale o cessazioni delle attivita’ terminalistiche, viene istituita dall’Autorita’ di sistema portuale, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, un’Agenzia per la somministrazione del lavoro in porto e per la riqualificazione professionale.

La speranza del futuro

Per il porto di Taranto, in particolare, i 9 mesi aggiuntivi di Ima dovrebbero servire a far avanzare i diversi progetti nell’area portuale nei quali ricollocare gli ex TCT-Evergreen, precedente concessionario del terminal container da alcuni anni passato al gruppo turco Yilport. Per i 6,6 milioni, le due Authority «presentano le necessarie disponibilità», si legge nella tecnica che accompagna l’emendamento. «Ci riteniamo soddisfatti dell’emendamento approvato in Commissione Bilancio, ma per noi la prospettiva è il lavoro vero». Dice Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto, che insieme a Francesco Zotti e Michele De Ponzio, rispettivamente segretario generale e componente della segreteria con delega ai porti FILT CGIL di Taranto, hanno seguito la vertenza.

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