Acque agitate per Kyma Ambiente. I sindacati Uil Trasporti e Usb hanno indetto un presidio di protesta per domani sotto la sede dell’azienda, dalle 8.30 alle 13.30. Il motivo sono i novanta somministrati ad Amiu da parte della agenzia interinale Tempor spa che da due mesi, tra qualche giorno tre conteggiando anche le spettanze del mese di febbraio, non percepiscono lo stipendio.
Si tratta di lavoratori che da tre anni, in concomitanza con il diffondersi del Covid, assicurano il servizio di raccolta dei rifiuti e il cui contratto scade il prossimo 30 aprile. Non è dato sapere, al momento, quale futuro si prospetta per loro sia per quanto riguarda gli stipendi che per il prosieguo della loro attività lavorativa. Alle domande dei lavoratori non ci sono risposte né certezze.
Intanto stamattina il presidente di Kyma Ambiente, Gianpiero Macarelli, incontra Franco Rizzo dell’unione sindacale di base accompagnato da alcuni lavoratori, così come è stato richiesto da quest’ultimo, nella sede di Amiu spa al quartiere Paolo VI. Al centro del confronto la ricerca di soluzioni per chiudere la vertenza, in primis trovare le risorse per pagare gli stipendi arretrati.
«Mi auguro che al più presto si possa trovare la quadra per questi novanta lavoratori che sono davvero esasperati – ha dichiarato Rizzo – è la seconda volta che si trovano a fare i conti con la mancanza di stipendio, una situazione che non può più andare avanti così. Nell’incontro di oggi il presidente Mancarelli deve darci delle risposte, deve spiegarci perché ci sono questi ritardi nei pagamenti, i lavoratori hanno bisogno di chiarimenti e rassicurazioni. Se non avremo la data certa entro cui saranno saldati gli arretrati andremo avanti con altre iniziative. Da subito, domani mattina, sotto la sede Amiu in piazza Pertini il sit in di tutti i lavoratori somministrati nel corso del quale decideremo la data in cui fissare lo sciopero. La raccolta dei rifiuti si fermerà». E a proposito dell’agenzia interinale Tempor spa Rizzo precisa «la Tempor, che dovrebbe pagare gli stipendi, è impossibilitata a saldare gli arretrati in quanto avanza centinaia di euro e per quanto riguarda il futuro dei novanta lavoratori, che potrebbero andare a casa a fine aprile, abbiamo proposto il rinnovo del contratto per altri 6/12 mesi e in questo arco di tempo vagliare tutte le possibilità per la loro stabilizzazione considerato che in Amiu la percentuale di unità lavorative operative, quelle per intenderci che svuotano i cassonetti e puliscono la città, è sottodimensionata rispetto ad altre figure che sono all’interno dell’azienda. Di certo, a quanto si apprende, la municipalizzata non naviga in buone acque considerato che, pare, abbia cinque milioni di debiti».