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Taranto, Cittadella della carità: protestano i dipendenti. L’Asl fa l’elenco dei pazienti da trasferire

Sempre più esplosiva l’atmosfera tra i circa duecento dipendenti della Cittadella della carità, stritolata tra carenze strutturali, problemi finanziari, richieste di fallimento presentate dai lavoratori che non hanno ricevuto il tfr e il ritiro dell’accreditamento da parte della Regione. Dopo che Sepac ha revocato le autorizzazioni, ieri mattina sono arrivati i responsabili dell’Asl per fare…

Sempre più esplosiva l’atmosfera tra i circa duecento dipendenti della Cittadella della carità, stritolata tra carenze strutturali, problemi finanziari, richieste di fallimento presentate dai lavoratori che non hanno ricevuto il tfr e il ritiro dell’accreditamento da parte della Regione.

Dopo che Sepac ha revocato le autorizzazioni, ieri mattina sono arrivati i responsabili dell’Asl per fare l’elenco dei pazienti da trasferire, perché la struttura non può più averli in cura.

Ci sono solo dieci giorni di tempo per revocare il provvedimento prima che vengano dimessi i pazienti e ridotti i posti letto, circostanza che potrebbe costare la perdita di decine di posti di lavoro. Ugl Salute e Fials, i sindacati più rappresentativi all’interno della fondazione Cittadella della Carità, sempre ieri mattina hanno incontrato in assemblea i lavoratori ricevendo il mandato per avviare una mobilitazione del personale fin quando non si riceveranno notizie rassicuranti e la situazione di crisi non rientrerà.

Sabato i dipendenti manifesteranno davanti all’arcivescovado per richiedere un immediato intervento della curia, che ha la responsabilità di nominare il Consiglio di amministrazione della fondazione Cittadella della Carità.

«Unità e non divisioni» è il monito lanciato da Franco Brunetti della Fials ed Errica Telmo dell’Ugl Salute, al termine dell’assemblea a tutti i lavoratori. «In questo momento delicato non ci sono sigle sindacali o bandiere che tengano, al centro ci sono i lavoratori e le loro famiglie e il futuro della fondazione». Lunedì le due sigle più rappresentative nella fondazione Cittadella della Carità manifesteranno anche sotto alla prefettura di Taranto per chiedere di essere ascoltati dalla prefetta Dessì affinché sulla delicata vertenza si apra un tavolo di crisi territoriale. La mobilitazione del personale continuerà ad oltranza con l’auspicio che sia la Asl che la Regione Puglia si occupino della tutela occupazionale delle 160 famiglie che dipendono dalle sorti della Cittadella della Carità.

Intanto i consiglieri regionali Massimiliano Stellato di Italia Viva e Massimiliano Di Cuia di Forza Italia hanno chiesto l’audizione nelle commissioni Sanità e Istruzione. «Accogliendo l’allarme dei lavoratori della Cittadella – spiega Stellato – ho avanzato richiesta di audizione per conoscere l’esatta dinamica della vicenda. La Cittadella è una importante e storica struttura sanitaria tarantina destinataria, in queste ore, di un provvedimento di sospensione immediata delle attività sanitarie della casa di cura e dei poliambulatori con avvio delle procedure di revoca delle autorizzazioni all’esercizio. Non solo. La struttura è anche sede universitaria, frequentata da centinaia di studenti: ospita ben tre corsi di laurea nelle professioni sanitarie, Infermieristica, Fisioterapia e Tecnico della Prevenzione dell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Per questo chiederò – conclude Stellato – immediate rassicurazioni al direttore generale dell’Asl Taranto ed una audizione urgente degli assessori e dei dirigenti competenti, nonché delle altre parti interessate, in modalità congiunta. Sui diritti al lavoro ed allo studio, ma prima ancora alla salute, nessuno deve girarsi dall’altra parte».

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