Stellantis fa retromarcia a Melfi: turni dimezzati e stop alla 500X

La crisi che sta attraversando lo stabilimento Stellantis di Melfi getta un’ombra sull’intero settore automobilistico italiano. Le parole del segretario dei metalmeccanici della Cisl, Gerardo Evangelista, fanno presagire a un futuro incerto a causa della riduzione della produzione, la sospensione temporanea della Fiat 500X a cui si aggiunge l’incertezza sul occupazionale che sta mettendo a dura prova migliaia di lavoratori.

La transizione verso l’elettrico, un processo inevitabile per l’industria automobilistica, sta accelerando e portando con sé profonde trasformazioni. Lo stabilimento lucano, come molti altri, si trova a dover affrontare sfide complesse legate alla riconversione produttiva e all’adeguamento tecnologico. Gli investimenti annunciati da Stellantis per il lancio di nuovi modelli elettrici rappresentano una boccata d’ossigeno, ma non bastano a garantire la continuità occupazionale nel breve termine.

L’allarme

«Le trasformazioni nel settore automobilistico stanno causando gravi ricadute nelle aziende italiane dell’automotive. Dopo la pausa estiva, diversi stabilimenti ripartiranno con difficoltà, tra cui quello di Melfi – dichiara Gerardo Evangelista – La produzione di settembre sarà ulteriormente ridotta, anche perché la Fiat 500X non verrà temporaneamente prodotta, lasciando spazio solo alla Jeep Renegade e alla Compass. Le poche giornate lavorative previste si svolgeranno solo su due turni. Questa situazione renderà necessario un ampio utilizzo del contratto di solidarietà per garantire il salario dei lavoratori».
Intanto, i lavoratori vivono un momento di grande preoccupazione. La riduzione degli orari e l’attivazione del contratto di solidarietà pesano sulle loro famiglie e mettono in discussione il loro futuro professionale. La crisi di Melfi ha ripercussioni anche sull’economia locale, con un impatto negativo sull’indotto e sui servizi.

L’appello

Evangelista ribadisce «la necessità di interventi di politica industriale efficaci per rilanciare il settore automotive in Basilicata e salvaguardare i posti di lavoro, chiedendo azioni concrete sia alla Regione che al Governo. Ora è il momento che Stellantis e le istituzioni si assumano la responsabilità sociale di rilanciare il sito di Melfi, concretizzando un accordo che tuteli l’occupazione».

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