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Stellantis, alta l’attenzione sullo stabilimento di Melfi: «L’azienda provveda a una clausola sociale»

Ore di attesa e preoccupazione per i lavoratori degli stabilimenti Stellantis in Italia e le imprese dell’indotto. Oggi, dopo una serie di rinvii partiranno i tavoli di discussione a Roma, convocati dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Al centro della discussione il chiarimento sulla posizione dello stabilimento di San Nicola…

Ore di attesa e preoccupazione per i lavoratori degli stabilimenti Stellantis in Italia e le imprese dell’indotto. Oggi, dopo una serie di rinvii partiranno i tavoli di discussione a Roma, convocati dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Al centro della discussione il chiarimento sulla posizione dello stabilimento di San Nicola di Melfi e sui suoi obiettivi di produzione. La multinazionale non sarà presente al tavolo per la “policy aziendale legata agli incontri nel periodo di campagna elettorale”. Per questo l’azienda si confronterà sul piano politico con la Regione Basilicata solo dopo il 22 aprile. Il tavolo romano convocato oggi per lo stabilimento di Melfi – come specificato nella email di convocazione – proseguirà con un approfondimento tecnico tra ministero delle imprese, sindacati e Anfia, l’associazione nazionale della Filiera dell’Industria Automobilistica. Prioritario soprattutto per l’area industriale lucana è chiarire la situazione delle aziende dell’indotto. Un indotto integrato, nato proprio a servizio dello stabilimento Stellantis e che paga le conseguenze dell’internalizzazione dei servizi da parte del gruppo. A rischio soprattutto il settore della logistica, con 600 lavoratori. «Stellantis – chiedono i sindacati – deve farsi carico di questo anello della catena produttiva di Melfi. Una vera e propria “clausola sociale” per la quale si chiederà conto a Roma».

Ma oggi è anche il giorno in cui verranno diffusi i dati sulle vendite di auto a marzo in Italia con le case automobilistiche che aspettano ancora gli ecobonus del governo fino a 13.500 euro per un ammontare complessivo di 950 milioni. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dato il via libera, ma manca ancora il passaggio a Palazzo Chigi ed è quindi presumibile che ci sia da aspettare ancora almeno un mese.

Gli incontri al ministero proseguiranno poi domani con la discussione della situazione di Mirafiori, uno degli stabilimenti sul quale si concentrano le maggiori preoccupazioni dei sindacati. Proprio per fare squadra sui destini della fabbrica martedì prossimo a Torino ci sarà un incontro con i sindacati e le associazioni datoriali promosso dal presidente della Regione Alberto Cirio e dal sindaco Stefano Lo Russo. Il 5 aprile il confronto al ministero riguarderà Atessa, lo stabilimento abruzzese dove si fabbricano i veicoli commerciali di Stellantis, mentre nelle settimane successive sarà la volta di Cassino, Pomigliano, Modena e Termoli.

Prosegue intanto il lavoro del dicastero: i cinque tavoli tematici del Mimit hanno lavorato per quasi tre mesi e sono arrivati a una proposta di piano pluriennale a sostegno dell’automotive italiano che dovrebbe diventare un Protocollo d’Intesa. Quattro le aree di intervento per una ventina di azioni che coinvolgono anche altri ministeri e che guardano al 2028, con l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese italiane e facilitare la crescita dei volumi produttivi di Stellantis in Italia, a quota un milione di veicoli.

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