Sindacati e lavoratori manifestano davanti all’ex Ilva. Il grido in coro: «Mittal via da Taranto»

«Mittal via da Taranto». È il grido di operai, sindacati e imprenditori che, da stamattina, stanno sfilando intorno al perimetro dello stabilimento ex Ilva nel capoluogo ionico per chiedere al governo di estromettere la multinazionale dalla compagine societaria di Acciaierie d’Italia e assumere il controllo dell’industria.

ArcelorMittal detiene il 62% delle quote, mentre lnvitalia è in minoranza con il 38%. Tra i soci non c’è accordo sulla ricapitalizzazione e l’acquisto degli asset e diventa sempre più probabile il ricorso all’amministrazione straordinaria.

La mobilitazione è organizzata dalle sigle metalmeccaniche, che denunciano il progressivo spegnimento degli impianti.

I manifestanti chiedono a «Meloni di cacciare via i franco-indiani. L’amministratore delegato Lucia Morselli – sostengono – sta portando lo stabilimento alla chiusura. ArcelorMittal è pregata di andare via immediatamente».

Il corteo si snoda attorno alla fabbrica con in testa operai e sindacati che mostrano bandiere e striscioni, scandendo slogan contro la multinazionale e lanciando appelli al governo. A seguire la colonna di tir degli autotrasportatori che, al pari delle altre ditte dell’indotto, chiedono il ristoro delle fatture scadute, temendo di perdere i propri crediti con la messa in amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia.

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