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Riconversione del sito Enel a Brindisi, incontro in Prefettura: «Ora lo sprint per la svolta»

Sono 13 le imprese che hanno presentato progetti di riconversione per la centrale Enel di Cerano a Brindisi e che, stamattina, hanno partecipato al tavolo convocato nella sede della Prefettura di Brindisi per fare il punto sulla decarbonizzazione e sui possibili investimenti occupazionali per il piano di reindustrializzazione delle attività produttive. «Serve uno sprint finale…

Sono 13 le imprese che hanno presentato progetti di riconversione per la centrale Enel di Cerano a Brindisi e che, stamattina, hanno partecipato al tavolo convocato nella sede della Prefettura di Brindisi per fare il punto sulla decarbonizzazione e sui possibili investimenti occupazionali per il piano di reindustrializzazione delle attività produttive.

«Serve uno sprint finale per favorire e attuare la vera svolta tanto auspicata di nuova vita per tutto il comparto industriale brindisino, come per i lavoratori e le loro famiglie», afferma l’assessora regionale alle Crisi industriali della Puglia, Serena Triggiani, a margine dell’incontro.

Per Triggiani è stato «svolto un lavoro sinergico con associazioni datoriali, sindacati, Prefettura e Regione con la nostra task force occupazione» e «insieme stiamo dimostrando capacità di ascolto verso la sofferenza di questo territorio e di elaborazione e di proposta per trovare le soluzioni adeguate alla gestione di una fase storica, delicata, come quella della decarbonizzazione da una parte cuore della visione del piano energetico regionale in aggiornamento e della conversione e reindustrializzazione delle aree Enel di Brindisi».

L’incontro di stamattina, aggiunge Triggiani, convocato per definire i contenuti dell’Accordo di programma per Brindisi «rappresenta un appuntamento di grande rilievo perché daremo un volto formale alle aziende che hanno proposto nuove industrializzazioni, parleremo di risorse per sostenere i nuovi investimenti, ma anche di ammortizzatori sociali per accompagnare i lavoratori nella transizione, pronti ad assumerci, ognuno per il proprio ruolo istituzionale, sociale, datoriale e sindacale, le nostre responsabilità».

Da Enel, conclude l’assessora, «ci aspettiamo di conoscere i tempi della dismissione, dello smantellamento dell’impianto e soprattutto le iniziative alternative alla centrale che Enel saprà mettere in campo quale attore protagonista del comparto industriale brindisino e non semplice spettatore della dismissione».

Per l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, «il tavolo convocato oggi per discutere della riconversione dell’area industriale di Brindisi è stato fruttuoso»: 13 imprese, spiega, «hanno raccontato, seppur brevemente, i loro investimenti specificando le prospettive di nuovo impiego».

Delli Noci riferisce di aver «chiesto un’analisi dei profili professionali al fine di costruire le condizioni per l’incontro di domanda e offerta di lavoro e per immaginare un piano formativo per l’inserimento in queste imprese. Ho ribadito quanto già sollecitato al Governo centrale in Conferenza Stato Regioni, vale a dire l’apertura di uno specifico tavolo per la chimica, perché molte di queste imprese hanno una tempistica lunga e di contro tante persone hanno già perduto il posto di lavoro. Occorre dunque costruire un piano specifico di ammortizzatori sociali per rispondere immediatamente a questa crisi industriale e al tempo stesso sociale».

Al tavolo hanno partecipato anche il Prefetto di Brindisi Luigi Carnevale e il sindaco di Brindisi Pino Marchionna, le associazioni di categoria e datoriali e le 13 imprese che hanno presentato i progetti di riconversione. Presente anche una delegazione di Enel.

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