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Network Contacts da Molfetta a Palermo. La rabbia di un dipendente «Io, disabile: non posso trasferirmi»

«La notizia è stata di quelle terribili e onestamente non me lo aspettavo. Ma bisogna avere il coraggio di dire che siamo diventati soltanto dei numeri». Antonio (il nome è di fantasia) è uno dei tanti dipendenti a cui lunedì Network Contacts ha fatto arrivare la lettera di trasferimento a Palermo a partire dal 5…

«La notizia è stata di quelle terribili e onestamente non me lo aspettavo. Ma bisogna avere il coraggio di dire che siamo diventati soltanto dei numeri». Antonio (il nome è di fantasia) è uno dei tanti dipendenti a cui lunedì Network Contacts ha fatto arrivare la lettera di trasferimento a Palermo a partire dal 5 giugno. Meno di un mese, quindi, per ripartire da zero e trasformare completamente la propria vita. E quella della sua famiglia. Per poter continuare a lavorare. Peccato, però, che per Antonio, 40 anni, lo spostamento in Sicilia sarebbe devastante.

Da 12 anni soffre di sclerosi multipla che gli impedisce di camminare e per un periodo lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Dal 2012 è operatore telefonico (da tre anni è in smart working e, viste le condizioni, non può rientrare in sede), dopo un passato nell’esercito e come cuoco, perché la cucina è la grande passione. «Già nel 2019 – racconta – abbiamo accettato l’accordo difensivo perché era un male minore rispetto al licenziamento, ma questo è pesantissimo. E per me è impossibile andare a Palermo perché svolgo le mie terapie al Policlinico di Bari con cadenza ormai fissa. Spostarmi in Sicilia significa un continuo sali e scendi verso Bari e il che, oltre a essere non sostenibile a livello fisico, è difficile anche a livello economico».

Il cambiamento sarebbe vistoso anche per la famiglia, perché ha alle spalle una giovane moglie e due figlie, di cui una di nemmeno un anno. «Appena sono entrato in azienda – dice con amarezza – ci hanno parlato di essere una grande famiglia, ma purtroppo da tempo non è più così. Speriamo davvero si possa arrivare a una soluzione che eviti tutto questo». Nel frattempo, il clima in azienda è diventato pesantissimo e incertezza e preoccupazione dominano. I lavoratori, nel frattempo, stanno raccogliendo una raccolta firme per chiedere alle organizzazioni sindacali di riaprire il tavolo di confronto con Network, interrottosi bruscamente lunedì.

I sindacati hanno aperto lo stato di agitazione. «Come OO.SS – si legge in un comunicato diffuso ieri -, abbiamo ripetuto per l’ennesima volta che siamo disponibili a trattare fino all’ultimo istante ma senza stravolgere il contratto collettivo nazionale e senza far ricadere solo sui lavoratori tutte le conseguenze di un eventuale accordo. Metteremo, quindi, in campo tutte le iniziative sindacali che riterremo opportune per respingere questo progetto scellerato partendo dall’apertura dello stato di agitazione in tutta Network Contacts e intraprendendo un percorso assembleare per spiegare ai lavoratori le nostre ragioni e condividere le successive azioni di lotta».

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