«Profonderemo in questa trattativa tutte le nostre migliori energie per minimizzare al massimo l’impatto del Piano industriale di Network Contacts sui lavoratori e sul territorio. Oggi più che mai serve compattezza e unità di intenti nel sindacato e con i lavoratori». Vito Gemmati, segretario regionale Uilcom, prova a tranquillizzare gli operatori telefonici dipendenti del colosso delle telecomunicazioni, che solo a Molfetta sono oltre 3mila.
Questo perché l’azienda ha presentato un Piano industriale lacrime e sangue con il quale, senza se e senza ma e su espressa indicazione dei revisori contabili, ha sottolineato la volontà, non più rinviabile, di una profonda riorganizzazione aziendale, in primis economica.
L’idea aziendale è quella di creare dei centri di eccellenza tra le varie sedi nazionali – sono cinque, tra cui pure Roma e Milano – e di spostare (una vera e propria mobilità) i dipendenti. Palermo, per esempio, sarà il centro delle telecomunicazioni; Taranto sarà il plesso energetico e Molfetta si occuperà di digital e media. Significa, allora, che oltre 150 lavoratori molfettesi sarebbero spostati in Sicilia e circa 240 addirittura a Milano.
La nuova organizzazione, secondo l’azienda, realizzerebbe delle economie importanti in termini di spazi industriali e una ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse umane. Perché tutto questo? A causa di fattori imprevedibili in quanto il settore dei Contact center è in profonda crisi e necessita di profondi cambiamenti strutturali senza i quali le aziende rischiano di essere falcidiate. Senza dimenticare, poi, il comportamento non sempre corretto dei committenti, il costo del personale e i traffici di chiamata sempre fluttuanti.
I sindacati rigettano la mobilità aziendale e hanno proposto idee alternative a Network Contacts come l’utilizzo della tecnologia nella riorganizzazione senza il trasferimento dei lavoratori, l’uscita volontaria nel caso di eventuali esuberi, una sorta di stanza virtuale con momenti di formazione in sede, ma sono state ritenute non sufficienti dall’azienda molfettese. Che ha fretta di approvare il piano e, per questo motivo, il 3 aprile ci sarà un nuovo incontro con i sindacati preceduto, il 31 marzo, da quello che le sigle sindacali avranno con i lavoratori.
Non è tutto, perché a rendere ancora più complicata la situazione ci ha pensato anche Windtre, uno dei committenti di Network Contacts, che proprio giovedì ha annunciato una riduzione seria dei volumi di chiamata proprio su Molfetta. Risultato? Dal 1° aprile parte degli operatori verrà messo in Cassa Integrazione/Fondo integrativo salariale (Fis), le cui percentuali, però, sono ancora incerte. A comunicarlo alle stesse maestranze è stato il direttore generale di Network Contacts, Giulio Saitti, con una mail inviata giovedì pomeriggio. Nel frattempo, tensione e preoccupazione salgono tra i dipendenti, i quali non hanno ancora dimenticato l’accordo difensivo 2019-2022 con cui, tra le altre cose, hanno dovuto svolgere ore di produttività pagate 2,50 euro con buoni pasto e bloccati gli scatti di anzianità.