Marelli chiude l’impianto di Crevalcore. La produzione si trasferisce a Bari, l’azienda: «L’Italia è strategica»

Il gruppo Marelli ha annunciato oggi ai sindacati che per l’inizio del 2024 lo stabilimento di Crevalcore che produce componenti per motori sarà chiuso. La produzione sarà trasferita nello stabilimento di Bari.

Nel Bolognese sono oggi attualmente impiegati 229 lavoratori diretti che operano nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio, entrambi componenti per motori.

L’azienda ha comunicato la propria decisione a Fim, Fiom, Uilm e Uglm nel corso di un incontro che si è tenuto oggi a Roma durante il quale è stata aggiornata la situazione degli stabilimenti Italiani.

A motivare lo stop produttivo, come spiegato dalla direzione aziendale, sarebbe stato sia il risultato economico negativo, quest’anno previsto pari a circa 6 milioni di perdita anche a causa dell’aumento del costo dell’energia, sia la dinamica negativa delle attività legate al motore endotermico che oggi porta a un utilizzo del 45% della capacità produttiva e calerebbe naturalmente anno dopo anno fino ad arrivare al 20% nel 2027. Questo aggravato dal fatto di non poter prevedere alcun investimento per la transizione all’elettrico.

Duri i commenti sindacali che chiedono a Marelli «di rivedere la sua decisione» e al Governo «di convocare immediatamente un tavolo istituzionale di confronto».

Per quanto riguarda lo stabilimento di Bari, sottolineano Fim, Fiom, Uilm e Uglm, si è in attesa di conoscere i risultati di varie gare a cui Marelli sta partecipando, a iniziare da quella per il motore elettrico di Porsche e da quelle in discussione con Stellantis.

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