Cresce la preoccupazione per la situazione d’incertezza in cui versano 116 lavoratori socialmente utili del comune di Manfredonia: sia l’ammistrazione Rotice che il consigliere regionale Paolo Campo sono impegnati per trovare una soluzione che favorisca la loro stabilizzazione, ma le loro proposte non convincono i sindacati. Paolo Campo, ha incontrato il vicepresidente e assessore regionale al bilancio, Raffaele Piemontese, per verificare con gli uffici la possibilità di destinare un contributo straordinario per l’incentivazione all’esodo di una cinquantina di Lsu, appartenenti alle classi 1955-1960, così come richiesto dal comune di Manfredonia. Per Campo la richiesta dev’essere compresa in un provvedimento che valga per l’intera Puglia e bisognerà quantificare le risorse necessarie, individuare il percorso amministrativo e adottare gli atti conseguenti. «Siamo determinati a farlo e a raggiungere l’obiettivo – afferma Campo – confidando nel fatto che il Comune di Manfredonia avvii formalmente il percorso di stabilizzazione conformemente alle disposizioni di legge».
Pur apprezzando l’impegno profuso dall’amministrazione comunale, perCgil, Cisl e Uil l’elemento prioritario è che il Comune di Manfredonia avvii a prescindere il percorso di stabilizzazione entro il 31 marzo secondo quanto definito dal decreto Milleproroghe.
«Il Comune faccia partire il percorso di stabilizzazione – affermano in una nota congiunta i sindacalisti Tarantella, Piacquaddio, Falcone, Pizzolo, Guerra, Borgomastro, Di Lauro e Quarato – senza questo, qualsiasi altro ragionamento perde importanza». D’altro canto l’onorevole Bordo, il 30 dicembre 2021, era stato molto chiaro nell’asserire che questo potrebbe essere davvero l’ultimo treno per gli Lsu di uscire da 26 anni di precariato.