Nessuno è contrario alla realizzazione di parchi eolici offshore per la produzione di energia pulita, rinnovabile e rispettosa del clima, ma quello che chiedono gran parte dei sindaci del Salento è che ciò avvenga in aree industrializzate, dove non si vadano ad intaccare le bellezze naturali.
Il progetto di Odra Energia nel Salento è quello di installare 90 turbine galleggianti collocate a una distanza che varia da 12,8 a 24 km dalla costa e profondità comprese tra 100 m e 200 m circa, per produrre 1.300 megawatt, con una produzione annuale stimata pari a circa 4 miliardi di kwh/anno, equivalente al consumo di oltre un milione di utenze domestiche italiane e alla mancata emissione in atmosfera di oltre due milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Il parco sarà posizionato nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca. L’allontanamento dalla costa del 30% rispetto alla prima ipotesi progettuale è la modifica inserita dai proponenti come risultato del percorso di dialogo con il territorio. Intanto la Regione inizia a fare la sua parte con l’assessore all’Ambiente Anna Grazia Maraschio che ha già realizzato una proposta di pianificazione dello spazio marittimo, inviata al ministero delle Infrastrutture, in cui si fornisce un indirizzo chiaro su quali debbano essere le aree in cui concentrare gli impianti eolici offshore, che reputiamo fondamentali per la transizione energica, purché rispettino la pianificazione regionale, realizzata nell’unico interesse del territorio.
L’area che va da Santa Cesarea a Leuca – come quella del Gargano – è considerata “Paesaggistico culturale”, quindi non adatto a ospitare tali impianti. Nell’ultimo sit-in organizzato dal Movimento Regione Salento a Porto Miggiano hanno aderito 87 sindaci dei Comuni della provincia di Lecce, le associazioni e i movimenti Italia Nostra, Forum Ambiente e Salute, Sinistra Italiana e Verdi, per dire no a tutte le mega centrali del vento che potrebbero calpestare la bellezza e ogni logica di corretta pianificazione dello spazio marittimo.
La storia si ripeterà domenica prossima, 7 aprile, questa volta a Santa Maria di Leuca. Proprio su richiesta dei sindaci del Capo di Leuca è stato organizzato un altro sit-in per dire “no” all’eolico offshore dove il progetto rovina, sfregia e deturpa il territorio. «È grave che i comuni non vengano coinvolti in questa decisione», afferma il sindaco di Castrignano del Capo Francesco Petracca. Anche il Comune di Otranto ha presentato le proprie osservazioni, evidenziando il notevole impatto paesaggistico degli edifici progettati che occuperebbero oltre tre ettari.