SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Le nuove imprese parlano straniero: a Brindisi e Taranto il 60% in più in 10 anni

Sono romeni e cinesi, no non parliamo di immigrati in cerca di una altra vita o un lavoro, ma di imprenditori che investono in Italia e qui aprono le loro attività. E, dopo Napoli, sono Brindisi e Taranto le città dove il numero di imprese straniere è cresciuto di più negli ultimi dieci anni. I…

Sono romeni e cinesi, no non parliamo di immigrati in cerca di una altra vita o un lavoro, ma di imprenditori che investono in Italia e qui aprono le loro attività. E, dopo Napoli, sono Brindisi e Taranto le città dove il numero di imprese straniere è cresciuto di più negli ultimi dieci anni. I numeri li da’ la Cgia di Mestre. Ebbene nel 2013 a Brindisi c’erano 1.488 aziende non italiane, dieci anni dopo ne sono 2.429, ce ne sono dunque 941 in più, in percentuale siamo al più 63,2%. Taranto gli corre dietro, nel 2013 le imprese straniere erano 1.470, nel 2023 invece 2.378, 908 in più, in percentuale siamo al 61,8%. Seguono al diciannovesimo posto la città di Lecce con 6.899 imprese non italiane nel 2013 e 9.448 nel 2023, con un aumento in percentuale di più il 36%. A Foggia la percentuale, sempre in crescita negli ultimi dieci anni, è del più 23%, tra gli ultimi posti c’è Bari, con un 1,7% in più di imprese straniere, negli ultimi dieci anni. Un dato comunque significativo che induce a riflessione.

In Basilicata

Anche in Basilicata il trend è in crescita, anche se a livello nettamente inferiore rispetto alle province pugliesi, Potenza ha avuto 314 aziende straniere in più tra il 2013 e il 2023, in percentuale un 21%, mentre Matera si attesta a un numero di aziende con imprenditori stranieri che supera il 26 per cento nel 2023, rispetto a dieci anni prima.

L’identikit

Non si tratta di grandi colossi industriali, ma di piccole e medie imprese. Ma tutto questo perchè è accaduto? Il trend demografico registrato negli ultimi anni, con la natalità sempre in diminuzione potrebbe essere un motivo per cui le Partite Iva, le ditte individuali scoraggiano gli italiani, ma non gli stranieri che cercano una posizione più dignitosa e dunque un lavoro autonomo, anzichè essere dipendenti. Questo da un lato significa inclusione, significa che molti di essi sono entrati nel tessuto economico, dall’altro lato, non è escluso, che le attività economiche a guida straniera sono avviate per coprire operazioni di evasione e commercializzazioni in vasta scala di merce contraffatta.

I settori

Il commercio e l’edilizia sono i settori dove si trova il maggior numero di imprenditori stranieri. Nel primo caso sono quasi 159mila, nel secondo 156mila. Insieme costituiscono il 60 % di tutte le aziende con titolari stranieri sul territorio italiano. Segue poi la ristorazione.

Andando oltre la Puglia e la Basilicata per capire quanto si sta diffondendo il fenomeno, basti pensare che a Napoli (che è al primo posto nella classifica) in dieci anni gli imprenditori stranieri sono raddoppiati in termini di percentuale, ma la variazione numerica, in assoluto più significativa è a Milano con oltre trentamila aziende straniere in più rispetto a dieci anni fa.

ARGOMENTI

Dati
imprese
stranieri

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!