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Il caso Baritech arriva in Parlamento: il Pd interroga il ministro Urso. E i sindacati annunciano battaglia legale

Il deputato del Pd e segretario regionale pugliese del partito, Marco Lacarra, ha presentato un’interrogazione al ministro Urso sul caso Baritech. «Per una decisione incomprensibile e inaccettabile dell’azienda - afferma Lacarra -, i 113 lavoratori di Baritech resteranno a casa senza cassa integrazione. Un fatto che tradisce le promesse fatte appena due giorni fa sul…

Il deputato del Pd e segretario regionale pugliese del partito, Marco Lacarra, ha presentato un’interrogazione al ministro Urso sul caso Baritech.

«Per una decisione incomprensibile e inaccettabile dell’azienda – afferma Lacarra -, i 113 lavoratori di Baritech resteranno a casa senza cassa integrazione. Un fatto che tradisce le promesse fatte appena due giorni fa sul tavolo negoziale della Regione Puglia, in cui la giunta del presidente Emiliano si era persino impegnata a finanziare integralmente il costo degli ammortizzatori sociali», sottolinea Lacarra.

La decisione di Baritech, prosegue il deputato del Partito democratico, è «ancora più grave se si considera che proprio nelle ultime settimane sono arrivate quelle offerte tanto attese per rilevare la fabbrica e salvare il posto di lavoro di tutti i dipendenti». Per Lacarra, dunque, «la solidarietà non serve a niente. Occorrono urgentemente spiegazioni» e per questo chiede che il governo Meloni e il ministro Urso non facciano «finta di non vedere la strage occupazionale in atto nel nostro territorio».

I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, intanto, annunciano che per la vertenza Baritech attiveranno «in tempi brevi tutte le forme di opposizione legale ai licenziamenti e tutte le azioni di rivendicazione delle relative spettanze di fine rapporto per i lavoratori, non escludendo la richiesta di interventi di tutela rafforzata per i crediti degli stessi».

Per venerdì i sindacati, che oggi si sono riuniti, hanno annunciato un sit-in di protesta davanti alla prefettura di Bari «per rafforzare la richiesta di attivazione di una permanente cabina di crisi guidata dalla prefetta Antonia Bellomo, che coinvolga i responsabili della task force regionale, i dirigenti del Consorzio Asi, il sindaco metropolitano, il sindaco di Modugno e ogni altro soggetto Istituzionale che voglia essere presente al tavolo di crisi».

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