Stop di quattro ore per ogni turno, il 13 giugno prossimo, allo stabilimento Leonardo di Grottaglie. Si fermeranno anche i lavoratori dell’indotto.
La decisione è stata assunta al termine delle assemblee convocate da Fim, Fiom e Uilm «durante le quali – è detto in una nota – sono state evidenziate le condizioni di incertezza e criticità del sito che, inevitabilmente, vanno gestite insieme a tutti i dipendenti della Leonardo, di Lls (Leonardo Logistics), di Lgs (Leonardo global solutions) e le società dell’indotto Axist, Technoplants, Ivra e Svib».
Nello stabilimento si realizzano due sezioni della fusoliera in composito del Boeing 787.
Le organizzazioni sindacali contestano «la decisione manageriale di sospendere le attività produttive per diversi mesi, utilizzando di fatto lo stabilimento come strumento di gestione contabile, incuranti delle eventuali conseguenze nei confronti soprattutto dei lavoratori dell’indotto».
Fim, Fiom e Uilm ritengono insoddisfacente l’incontro con la dirigenza del 31 maggio scorso «a causa di un atteggiamento aziendale che non mostra alcuna discontinuità rispetto alla reale necessità di avviare un percorso di diversificazione al netto dei soliti slogan e degli annunci».
Quella del programma 787 è l’unica commessa per il sito di Grottaglie. La Regione Puglia intanto ha convocato per il 17 giugno un incontro con i sindacati e gli enti locali.
Oltre allo sciopero (ore 10-14 primo turno, 14-18 secondo turno e 2-6 terzo turno) è previsto un presidio davanti all’ingresso dello stabilimento Leonardo Aerostrutture, che occupa un migliaio di dipendenti.
«A partire da subito – spiegano i sindacati – viene proclamato lo stato di agitazione al fine di bloccare straordinario e qualsiasi forma di flessibilità. Inoltre, nella mobilitazione saranno coinvolti anche il lavoratori del sito di Grottaglie [circa 200, ndr] in prestito negli altri siti della Divisione».