SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Ex Ilva, Urso: «Chiaro che Mittal non vuole investire». I sindacati: «Basta rinvii, il governo decida»

ArcelorMittal «non intende mettere risorse» nell'ex Ilva. È quanto sostiene il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto sull'argomento a margine dell'inaugurazione di Greatify, l'appuntamento che riunisce a Fiera Milano le sei fiere dedicate alla moda. «È quindi chiaro che se colui che guida l'azienda, colui che ha la maggioranza azionaria…
l'edicola

ArcelorMittal «non intende mettere risorse» nell’ex Ilva. È quanto sostiene il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto sull’argomento a margine dell’inaugurazione di Greatify, l’appuntamento che riunisce a Fiera Milano le sei fiere dedicate alla moda.

«È quindi chiaro che se colui che guida l’azienda, colui che ha la maggioranza azionaria e che dovrebbe essere il partner industriale di un socio pubblico, un socio finanziario minoritario che è Invitalia, non intende investire sull’impresa, io credo che sia giusto che il Paese si riappropri di quello che è il frutto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni», ha aggiunto il ministro.

Domani, intanto, alle 18:15 i sindacati incontreranno, a Palazzi Chigi, il Governo a cui chiedono «soluzioni definitive da varare e attuare già da martedì e non ulteriori analisi, rinvii o nuovi approfondimenti», come spiegano il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, e il segretario nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò.

«Dall’ultimo incontro avuto oramai un mese fa con il Governo – aggiungono -, la situazione è ulteriormente degenerata e dobbiamo assolutamente fare ogni sforzo per salvare dalla fine definitiva il siderurgico di Taranto e di tutto il Gruppo. Queste settimane hanno visto il Governo cercare ulteriori soluzioni. Ma il confronto ulteriore con i Mittal non ha aiutato la situazione. Per noi è finito il tempo dei capricci di una multinazionale che non vuole mettere soldi ed è finito il tempo delle alternative, c’è solo da garantire il rilancio dell’azienda e soprattutto, di salvare la continuità produttiva e l’occupazione che per noi sono fondamentali. L’incertezza che continua ad aleggiare nella vertenza ha determinato una situazione difficile sia tra i lavoratori, che in tutte le aziende dell’indotto».

Per i due sindacalisti «se la soluzione dovesse essere quella dell’amministrazione straordinaria che riteniamo sicuramente critica e difficile, se dovesse essere l’unica praticabile, siamo pronti a fare la nostra parte e mettere in campo tutte le condizioni necessarie perché da questa soluzione, sia Taranto che tutti i siti del Gruppo possano ripartire».

CORRELATI

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!