Ex Ilva, si ferma l’altoforno 4 nello stabilimento di Taranto. L’azienda: «Sarà riattivato in serata»

Nuovo stop per l’altoforno 4 nello stabilimento ex Ilva di Taranto. A causare il fermo sarebbe stato lo scoppio di una tubiera porta vento che, fortunatamente, non ha causato altre conseguenze o feriti.

L’incidente è avvenuto a pochi giorni di distanza dall’ultima fermata non programmata dell’altoforno 4, attualmente l’unico in funzione nello stabilimento essendo fermi da mesi gli altiforni 1 e 2.

Stando a quanto riferito da fonti sindacali, la parte interessata dallo scoppio è quella relativa alle tubiere e alle ventole porta vento che movimentano l’aria necessaria all’altoforno per la produzione della ghisa.

Le fonti aggiungono che l’altoforno resterà fermo almeno 24 ore. Nei giorni scorsi l’altoforno 4 era rimasto fermo per qualche giorno per uno strappo al nastro trasportatore che lo alimenta.

La critica condizione degli altiforni e di molti altri impianti della fabbrica ha spinto i commissari dell’amministrazione straordinaria a mettere in cantiere per il 2024 – sarà avviato a giugno – un piano per la ripartenza che prevede 330 milioni di lavori tra ripristini e rifacimenti di cui 280 a Taranto. Tra i lavori quelli sull’altoforno 2 per rimetterlo in marcia da settembre prossimo.

Acciaierie d’Italia: «L’altoforno sarà riattivato in serata»

Non c’è stato alcuno scoppio della tubiera ma «il danneggiamento» che ha provocato la «fermata rapida» dell’altoforno 4. È quanto riferisce Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, precisando che in serata ne sarà riattivata la marcia.

L’azienda dichiara che «alle ore 3 circa di stanotte abbiamo dovuto effettuare una fermata rapida di Afo 4 per il danneggiamento di una tubiera (n. 10). La manovra – dice AdI – è stata effettuata in piena sicurezza secondo i nostri standard. Le operazioni di ripristino prenderanno circa 12-16 ore. Si sta gestendo secondo le procedure consolidate e la ripartenza e’ prevista nel prossimo terzo turno (23 – 7)».

L’azienda inoltre puntualizza che non c’è stato scoppio della tubiera come dichiarato in un primo momento da fonti sindacali.

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