«Sedotto e abbandonato dal Movimento 5 stelle, deluso dal Pd con i diversi decreti salva Ilva» ma anche «dal governo di destra». Dal Senato in occasione della proiezione del suo film “Palazzina Laf” Michele Riondino dà voce all’indignazione per quanto sta accadendo attorno all’ex Ilva protagonista – assieme ai suoi operai – del film che lo vede al suo debutto come regista.
Un appuntamento a cui hanno preso parte – tra gli altri – la segretaria dem Elly Schlein e il leader 5s Giuseppe Conte che alla fine della proiezione sono finiti nel mirino dell’attore tarantino. Ma anche di un altro pugliese doc: Antonio Diodato, reduce da Sanremo, che per il film ha firmato la canzone “La mia terra” e che “da cittadino”, ha detto: «mi sento abbandonato dalle istituzioni. E non vedere nessuno del governo qui conferma la mia disillusione».
«A Taranto si muore di lavoro, non si vive di lavoro», ha denunciato Riondino che ammette di aver «faticato ad accettare questa giornata» perchè «essere qui oggi – ha spiegato – per me è complicato perché avrei tante cose da dire a tante delle persone qui presenti».
Il pensiero, il primo, è per i «cinquemila cassintegrati che subiscono l’umiliazione di stare a casa e non fare nulla, proprio come i lavoratori della palazzina Laf. La verità è che non ci sono le condizioni perché quella fabbrica possa continuare a produrre senza uccidere gente», ha sottolineato ricordando che «gli impianti sono sequestrati». E mentre da Palazzo Chigi arriva la notizia della convocazione dei sindacati sul dossier ex Ilva per lunedì prossimo, i due artisti non mostrano particolare fiducia.
«A Taranto è in atto una rivoluzione – ha osservato infatti Diodato – Lo sguardo dei cittadini sta cambiando, e non c’è niente di più doloroso di vedere come venga ignorata una città che tenta di risollevarsi. Chiederei ai presenti di fare qualcosa per questi giovani che lottano, credono nella loro terra e hanno ancora speranza. Vi chiedo di avere a cuore le loro aspirazioni, fatelo per chi crede in un futuro migliore».
«Michele Riondino oggi ha voluto mettere la politica tutta di fronte alle proprie responsabilità», è il commento di Mario Turco, promotore della proiezione, che a Taranto è nato . «Diverse forze politiche di opposizione a partire da noi del M5s hanno deciso di metterci la faccia. Sorprende e rammarica la totale assenza di membri del governo e dei colleghi di maggioranza, puntualmente invitati. Ascoltare quanto si è detto oggi non avrebbe fatto loro male».