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Ex Ilva, il Tar annulla l’affidamento a Wurth dell’appalto per la realizzazione del preridotto

L’aggiudicazione a favore di Paul Wurth e tutta la procedura relativa all’affidamento dell’appalto per realizzare nell’ex Ilva l’impianto di preridotto devono essere annullate. È quanto ha deciso ieri il Tar di Lecce che ha accolto il ricorso della Danieli & C. Officine meccaniche spa di Buttrio (Udine). La realizzazione dell’impianto da parte di Dri d’Italia…

L’aggiudicazione a favore di Paul Wurth e tutta la procedura relativa all’affidamento dell’appalto per realizzare nell’ex Ilva l’impianto di preridotto devono essere annullate. È quanto ha deciso ieri il Tar di Lecce che ha accolto il ricorso della Danieli & C. Officine meccaniche spa di Buttrio (Udine).

La realizzazione dell’impianto da parte di Dri d’Italia spa, di proprietà pubblica tramite Invitalia, è finalizzata alla realizzazione di forni elettrici per la produzione di acciaio con una tecnologia, dunque, meno impattante dal punto di vista ambientale. L’appalto riguarda una fornitura di due milioni di tonnellate annue per un valore di un miliardo di euro.

Il ricorso della Danieli era sostenuto anche dalla Regione Puglia attraverso un intervento ad adiuvandum. In particolare, il Tar ha sottolineato il fatto che il costo dell’opera era affidato al Pnrr ma che la copertura economica è venuta meno. In occasione della rimodulazione del Piano da parte del Governo, infatti, fu definanziato il progetto per il timore che non potesse essere realizzabile entro il 2026.

Questa scadenza è nevralgica per le sorti del Pnrr, in quanto non si potrà andare oltre non solo nelle realizzazioni delle opere ma anche per la loro rendicontazione da fare a Bruxelles. In particolare, i giudici amministrativi hanno accolto il primo motivo di ricorso, rilevando che le disposizioni di gara richiedevano agli offerenti un’offerta di tipo “Epc” e non solo relativa solo a progettazione e fornitura.

Per il Tar tale impostazione «non è conforme a quanto richiesto dalla stessa stazione appaltante, poiché difetta della previsione, sotto il profilo tecnico ed economico, di una delle fasi in cui si articola la commessa in questione, ossia quella della costruzione dell’impianto», si legge nel provvedimento. «La mancata calibrazione dell’offerta di Paul Wurth», si legge sempre nella sentenza, «in funzione della concreta realizzazione dell’impianto, pure prevista quale oggetto da porre a base della procedura de qua, non può logicamente integrare una proposta migliorativa dell’impianto medesimo, né, a maggior ragione, del programma di progetto». Per i legali della Danieli Sergio Fidanzia e Angelo Gigliola, «il Tar ha chiarito che il contratto, illegittimamente aggiudicato, non può essere stipulato da Dri d’Italia con Paul Wurth e che la società aggiudicataria avrebbe dovuto essere esclusa dalla procedura di gara in quanto l’offerta non è conforme a quanto richiesto dalla stazione appaltante».

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