Ex Ilva, il governo proroga i fondi per progetti di rigenerazione sociale a Taranto e provincia

I cosiddetti fondi ex Ilva messi a disposizione dell’amministrazione straordinaria dell’acciaieria per la rigenerazione sociale del territorio ionico saranno prorogati al 30 giugno del 2026. È quanto riferisce il Comune di Taranto.

I fondi rientrano nell’ambito dell’attuazione del “Piano di rigenerazione sociale per le famiglie disagiate” residenti nel capoluogo ionico e nelle province di Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, lo ha stabilito per decreto a seguito della richiesta formalizzata lo scorso luglio dai commissari straordinari dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia per consentire la continuità delle azioni programmate ed avviate nei comuni interessati.

Stando a quanto stabilito dal governo alla luce della rilevanza sociale delle iniziative previste e della complessità della loro realizzazione, la chiusura del piano e dei relativi interventi è stata fissata al 30 giugno del 2026 (inizialmente era prevista per il 31 dicembre 2024). Oltre alla proroga è stata disposta anche l’estensione al 30 giugno 2027 dei termini di ammissibilità e rendicontabilità delle sole spese relative ai contratti di ricercatori a tempo determinato previste dalla scheda 5E UniversiTaranto del Comune di Taranto.

Per quanto riguarda la sola città di Taranto sono stati messi a disposizione oltre 20 milioni di euro grazie ai quali si è registrato l’avvio di dodici progetti con interventi il cui stato di avanzamento è vicino all’80 per cento.

«Il prezioso lavoro che le direzioni comunali competenti stanno svolgendo – dichiara il sindaco Rinaldo Melucci – consente non solo di pianificare e implementare attività che puntano a dare concretezza a misure in grado di andare incontro alle necessità di quella fascia di cittadini che ha bisogno di maggiori tutele, ma anche di ottimizzare il più vasto processo di trasformazione del territorio, che è una delle priorità della nostra amministrazione».

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