Il nuovo finanziamento da 150 milioni di euro previsto per l’ex Ilva confluisce nel decreto sull’agricoltura atteso oggi in Consiglio dei ministri.
Nella nuova bozza del decreto legge compare infatti un articolo ad hoc con “misure finanziarie urgenti per assicurare la continuità operativa degli impianti ex Ilva“.
La norma, che nella bozza è ancora in fase di riformulazione da parte del Mef, destina le risorse proprio “al fine di assicurare la continuità operativa degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale e la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei lavoratori addetti ai predetti stabilimenti”.
Il Codacons: «Soldi sottratti a salute e bonifica»
«I 150 milioni di euro stanziati dal Governo per salvare Acciaierie d’Italia rappresentano una vergogna per un paese civile. Si tratta di soldi che vengono sottratti alla salute dei cittadini di Taranto e all’ambiente. I 150 milioni di euro verranno infatti prelevati dai fondi sequestrati alla famiglia Riva e destinati alla bonifica ambientale, peraltro mai realizzata». Così il Codacons commenta gli interventi annunciati dal ministro Adolfo Urso volti a garantire il funzionamento degli impianti ex Ilva di Taranto.
«Una scelta ancora più grave se si considera che nel corso dell’udienza al Tar dello scorso 24 aprile – continua l’associazione – i legali di Acciaierie d’Italia hanno affermato che “soltanto” 4 delle misure ambientali previste (sic!) non sono state ancora realizzate nonostante il termine di legge scaduto ad agosto 2023. Tra queste rientrano la rimozione dell’amianto, ossia una delle cause principali dell’insorgenza di tumori tra lavoratori e cittadini».
Il Codacons evidenzia, infine, che «cambiano i governi, ma sul fronte della tutela della salute dei cittadini di Taranto l’indifferenza e l’immobilismo rimangono purtroppo sempre gli stessi», conclude il Codacons.