Dichiarato lo stato di insolvenza dell’ex Ilva. Urso: «Approvati emendamenti per l’indotto»

Il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza per Acciaierie d’Italia spa. Si tratta di un passaggio che consente di avviare, di fatto, l’amministrazione straordinaria.

La dichiarazione dell’insolvenza, allo stesso tempo, dovrebbe far scattare un’inchiesta con l’ipotesi di bancarotta sulla gestione e i conti dell’ex Ilva.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze, inoltre, potrà concedere «uno o più finanziamenti a titolo oneroso» per un massimo di 5 anni fino a un importo di 320 milioni di euro per il 2024.

Urso: «Approvati emendamenti a favore dell’indotto»

Sono state «rafforzate le misure [del Governo, ndr] a sostegno della filiera di Acciaierie d’Italia, delle imprese e dei lavoratori dell’indotto. Così si segna una tappa importante nella politica industriale del Paese».

Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, annunciando che nel decreto legge sull’ex Ilva «in sede di conversione sono state approvate una serie di proposte emendative che hanno recepito le richieste che ci sono giunte dall’indotto in queste settimane di confronto e di ascolto delle loro esigenze. In particolare sono stati rivisti i parametri di accesso al Fondo di garanzia e accolta la richiesta della Regione Puglia di svincolare quote di avanzo vincolato di amministrazione per ulteriori finanziamenti in favore delle imprese della filiera».

Per Urso «questa è l’unica strada, certamente difficile ma assolutamente necessaria, per rilanciare il più significativo sito siderurgico d’Italia, la cui attività è stata a fondamento dell’industria del nostro Paese. Il clima che ho trovato a Taranto – ricorda il ministro -, di condivisione e responsabilità, ci sprona a proseguire per garantire il diritto fondamentale alla salute, in un contesto di riconversione ecologica, tutelando allo stesso tempo i lavoratori e le filiere produttive di un asset strategico del nostro sistema produttivo».

Il ministro ha concluso affermando che «il Sistema Italia è in campo per vincere questa sfida, fondamentale per l’industria e la manifattura nazionale».

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