Uno slang pugliese per l’azienda multidominio nel settore dell’aerospazio, difesa e sicurezza.
Leonardo ha comunicato ufficialmente di trasferire in Puglia i processi industriali relativi a programmi militari di ultima generazione, con specifico riferimento al drone EuroMALE, un programma di sovranità europea di 4 nazioni. Non più di un anno fa, ancora in piena pandemia, Leonardo aveva annunciato la cassa integrazione a discapito delle aree di Foggia e Grottaglie. Invece, l’intesa siglata lo scorso gennaio in maniera unitaria tra Leonardo e le organizzazioni sindacali, ha rappresentato un passaggio fondamentale per il superamento di una fase legata al protrarsi degli effetti della pandemia che ha causato il più forte calo del traffico passeggeri nella storia dell’aviazione civile.
Lo scenario
Per combattere concretamente gli effetti della crisi, Leonardo ha invece pensato di costruire un business sostenibile nel medio-lungo periodo all’interno del nuovo scenario mondiale. Infatti ha organizzato un robusto piano di rilancio articolato su 3 assi di intervento principali: ottimizzazione dei costi, innovazione e trasformazione industriale e flessibilità e diversificazione del portafoglio. Un’idea forte e una grande opportunità per la crescita tecnologica, competenze specialistiche e posti di lavoro qualificati, di fondamentale importanza per consolidare il processo di cooperazione europea nell’ambito della difesa. Gli impegni attuali richiedono che le quattro nazioni partner di lancio acquisiscano un combinato di 20 sistemi eurodrone.
I numeri
Per ognuno sono previsti 3 velivoli e un’infrastruttura di supporto a terra. Il programma di acquisizione per un totale di 60 velivoli prevede che la Germania ne prenda 21, l’Italia 15, mentre la Francia e la Spagna 12 ciascuno. È previsto, inoltre, l’allargamento, sul territorio, di tutti i processi inerenti alla tecnologia dell’ala, con fabbricazione a Foggia e montaggio a Grottaglie.
Inoltre a Grottaglie è stata avviata la costituzione di un laboratorio dedicato ai nuovi materiali, rispetto al quale è stato recentemente firmato un accordo con la multinazionale Solvay, mentre il sito di Foggia diventerà un centro di eccellenza per fabbricazione e montaggio di impennaggi e superfici mobili in materiale composito.
Nei siti produttivi di Grottaglie e Foggia (Aerostrutture), Brindisi (Elicotteri), Taranto (Elettronica) lavorano circa 3mila persone, l’84 per cento del totale degli occupati nella manifattura ad alta tecnologia della Regione. Per l’indotto pugliese, infine, ci sono oltre 130 fornitori locali per un impatto occupazionale ulteriore di 4.400 addetti. Una produzione che contribuisce a rendere più corposo il core business aziendale, orientato a essere protagonista dei principali programmi strategici internazionali, come partner tecnologico all’avanguardia nella ricerca, produzione e innovazione.