Su 38.290 imprese di Bari e provincia solo l’11,1% intende assumere personale nel mese di dicembre 2023, percentuale che sale al 18,8% se si considera l’intero trimestre dicembre-febbraio 2024. Numeri in calo rispetto al mese precedente, quando la quota di attività intenzionate a implementare il proprio personale era del 14%. In calo anche il numero delle entrate previste che a dicembre passano dalle 9.840 di novembre alle 7.880 del mese in corso (perdita che si allarga anche all’intero trimestre dicembre-febbraio passando da 29.120 entrate previste a 28.430). A certificarlo sono gli ultimi dati resi disponibili dal bollettino Anpal-Unioncamere diffuso dalla piattaforma Excelsior.
La maggior parte delle figure professionali richieste dalle imprese afferiscono, come nelle rilevazioni precedenti, al settore dei servizi (32,6%). Più nello specifico, servizi alla persona (8,7%) e trasporti e logistica (7,2%). Trainante anche il comparto del commercio, per il quale sono alla ricerca di addetti il 22,3% delle imprese intervistate da Unioncamere. Seguono il settore del turismo (18,9%), quello manifatturiero (13,9%) e delle costruzioni (12,2%). Le percentuali restano pressoché invariate anche se si considera l’intero trimestre dicembre-febbraio 2024.
Le quattro figure professionali più richieste dal mese in corso fino a febbraio 2024 sono gli addetti alle vendite (entrate previste 3.060), gli esercenti e gli addetti alle attività di ristorazione (2.910), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (2.250) e gli operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili (2.170). Considerando, invece, solo il mese in corso le imprese sono alla ricerca di esercenti e addetti alle attività di ristorazione (1.210) e addetti alle vendite (930). Entrambe professioni strettamente legate alla stagionalità e al periodo delle festività natalizie.
Resta infine alta la percentuale delle imprese intervistate che hanno dichiarato di aspettarsi difficoltà nel riuscire a trovare i profili professionali richiesti. Le motivazioni sono diverse: per quanto riguarda gli addetti della ristorazione, ad esempio, il 59,8% dei datori di lavoro ha dichiarato che le difficoltà di reperimento saranno legate al ridotto numero di candidati e il 9,6% per la mancanza di esperienza.