“Azioni preliminari per la costituzione di bio-territori in Tunisia” è il progetto a cui collaboreranno il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), l’agenzia italiana per la Cooperazione per lo sviluppo (Aics) e il centro internazionale di Alti studi agronomici mediterranei (Ciheam) che in Italia ha sede a Bari.
La firma dell’accordo, dichiara l’ambasciatore Lorenzo Fanara, «testimonia il rinnovato impegno dell’Italia per sostenere la Tunisia per creare un modello di sviluppo inclusivo, equo e sostenibile. Preservare e valorizzare le risorse naturali nell’ottica di trovare un nuovo equilibrio tra comunità umane e territori è una delle nostre priorità in materia di cooperazione allo sviluppo».
Tra gli obiettivi del progetto c’è la promozione di iniziative di sviluppo locale a supporto di attività produttive, imprenditoriali e innovative, allo scopo di contribuire allo sviluppo di micro, piccole e medie imprese, valorizzare le risorse genetiche e naturali e il know-how locale. In risposta ad una richiesta del ministero dell’Agricoltura, delle Risorse idrauliche e della Pesca tunisino di assistenza istituzionale, tecnica e metodologica, le attività progettuali porteranno alla realizzazione di uno studio di prefattibilità, finalizzato alla costituzione di ”bio-territori” in cinque aree pilota disseminate in diverse zone bioclimatiche del Paese, precisamente Hazoua (Tozeur), Majel Bel Abbes (Kasserine), Kesra (Siliana), Haouaria (Nabeul), e Sejnane (Bizerte). Caratterizzato da una componente trasversale di formazione, innovazione, divulgazione e ricerca, il progetto sarà realizzato in stretta collaborazione con la locale direzione generale per l’Agricoltura biologica e permetterà di concepire delle soluzioni operative per lo sviluppo armonico di un bio-territorio nel quale la relazione uomo-ambiente si fonda sui principi ed obiettivi dell’agricoltura biologica.
«La creazione di bio-territori in Tunisia, i primi nel continente africano, rappresenta un salto di qualità nella governance delle politiche e strategie di sviluppo rurale. Per la Cooperazione italiana è importante contribuire alla promozione di sistemi produttivi e di consumo a ridotto impatto, con il fine ultimo di perseguire un benessere equo e diffuso. Questo progetto s’inquadra nel Memorandum of Understanding in materia di cooperazione allo sviluppo per il periodo 2021-2023, quasi interamente dedicato al rilancio economico e sostenibile della Tunisia», afferma la dottoressa Annamaria Meligrana, vicedirettrice dell’agenzia italiana per la Cooperazione per lo sviluppo Tunisi.
«I rapporti tra Ciheam Bari, ministero e agenzia per lo Sviluppo -commenta il direttore del Ciheam Bari, Maurizio Raeli – sono sempre stati improntati alla massima collaborazione e l’accordo appena siglato li rafforzerà ulteriormente. La nostra Organizzazione, che rappresenta un riferimento nel campo della formazione d’alto livello, della cooperazione internazionale e della consulenza tecnico-scientifica, si impegnerà a potenziare le capacità locali lungo l’intera filiera agricola, favorendo nuove e proficue collaborazioni con l’Italia».
Con un finanziamento totale di 1 milione di euro, il progetto avrà una durata di 18 mesi.