Chiedono certezze sul loro futuro i lavoratori del centro di riabilitazione gestito dalla Fondazione San Raffaele a Ceglie Messapica.
Stamattina, davanti alla struttura, si è tenuto un sit-in organizzato da Fp Cgil, Cisl Fp e UilFpl. Al presidio ha partecipato anche il consigliere regionale Fabiano Amati che, in un accorato intervento, ha assicurato i lavoratori che «ce la faremo a riportare il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica nella sanità pubblica, perché la nostra iniziativa è dalla parte della salute, dei malati, delle loro famiglie e della legge».
Il centro di Ceglie Messapica, ha ricordato Amati, è una «struttura pubblica, di proprietà dell’Asl Brindisi, da considerarsi un reparto dell’ospedale Perrino» ma «è condotto da un privato in sperimentazione gestionale assegnata illegittimamente, peraltro con una dotazione di medici privi di specializzazioni appropriate a quel tipo di malati gravi».
Amati da tempo si batte «contro la prepotenza della Fondazione San Raffaele, che da 24 anni svolge (ripeto) senza alcuna gara una funzione pubblica, che negli anni è stata costantemente remunerata attraverso artifizi e raggiri sui numeri di posti letti, relativa distribuzione dei codici e illegittima compensazione del canone di locazione», con l’obiettivo di «garantire il futuro pubblico del centro di riabilitazione, che vive, o meglio sopravvive, in condizioni di assistenza sanitaria decisamente inadeguate e condizioni di lavoro inconcepibili in qualsiasi azienda, figurarsi in una struttura pubblica e pienamente inserita nella rete ospedaliera pubblica».
Il centro di riabilitazione sarebbe dovuto tornare alla gestione dell’Asl Brindisi ma il Tar di Lecce ha sospeso la delibera.
Un altro problema, poi, riguarda la presunta presenza di medici che non ne avrebbero titolo. Anche questo aspetto denunciato da Amati.
Sul caso indaga la Procura di Brindisi a cui si è rivolto lo stesso consigliere regionale prima di fare appello anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo un suo intervento.
La Fondazione San Raffaele: «Quattro segnalazioni in Procura»
In una nota, però, anche la Fondazione San Raffaele fa sapere che in merito alla gestione del centro di riabilitazione di Ceglie Messapica si è rivolta alla Procura con ben quattro dettagliate segnalazioni «su atti, fatti e comportamenti lesivi dei propri diritti».
Per la Fondazione «appare singolare il silenzio del presidente Emiliano al quale la Fondazione ha sempre manifestato la propria disponibilità a esaminare congiuntamente le possibili soluzioni chiedendo la convocazione di un tavolo tecnico che a prescindere dalle rispettive posizioni giudiziali, potesse individuare un percorso condiviso soprattutto a garanzia dei malati e del personale della Fondazione. Per tutta risposta – prosegue la nota – riceviamo quotidiani proditori attacchi dal consigliere Amati quasi fosse l’assessore alla Sanità e delibere della Asl contraddittorie e basate su dati non corretti, puntualmente sospese dal Tar di Lecce».
La Fondazione San Raffaele, continua la nota, «riconferma la piena fiducia nella magistratura le cui decisioni rispetterà come ha sempre fatto e ribadisce la richiesta di un tavolo tecnico, sin qui negato dalle istituzioni regionali, con tutte le parti coinvolte che possa affrontare con serietà e serenità tutta la vicenda».