Carenza di personale, Sos dal Policlinico: «Subito i rinforzi»

«I diritti fondamentali dei dipendenti del Policlinico e dell’Asl di Bari vengono calpestati». Lo afferma la Cisl Fp (Funzione pubblica) del capoluogo pugliese, con una nota in cui si chiede maggior chiarezza su diverse questioni che riguardano i lavoratori e le lavoratrici del sistema sanitario.

Diversi i problemi che attanagliano i dipendenti del Policlinico barese. Come si afferma nella nota della Cisl, ai dipendenti «si negano diritti contrattuali e le pari opportunità di carriera», così come non ci sarebbero novità sulla stabilizzazione del personale. Ma non è finita qui, perché, prosegue il sindacato nella nota, persiste la «ormai cronica carenza di operatori socio-sanitari», così come non sembrano esserci soluzioni per «il servizio mensa nonostante l’Aouc, portata in giudizio, risulti sempre soccombente», fanno sapere. A ciò si aggiungano il problema dei concorsi a tempo indeterminato, «banditi nel 2019 e mai espletati, contrariamente a quelli a tempo determinato decisi successivamente e già definiti e addirittura, alla scadenza già prorogati», si legge, e quello della mobilità interna, con «nessuna regolamentazione in vista». Per non parlare delle ferie, argomento su cui si navigherebbe a vista.

All’Asl di Bari, poi, i trasferimenti sarebbero stati effettuati «eludendo il regolamento aziendale della mobilità volontaria», protesta ancora la Cisl, operazioni che manderebbero in seria difficoltà le unità operative. Per il sindacato, si tratta di «inaccettabili violazioni di natura contrattuale, normativa, regolamentare interna e dei doveri collegati alle funzioni pubbliche con pregiudizio degli interessi generali».

Problemi sui quali la Cisl vorrebbe scrivere la parola fine, provando a trovare delle soluzioni. «Siamo stufi delle promesse e degli impegni non mantenuti – spiega Francesco Capodiferro, segretario generale della Cisl funzione pubblica barese – Siamo pronti a mettere in atto tutte le necessarie iniziative di lotta e di denuncia al fine di ripristinare corrette relazioni sindacali ed evitare il continuo sperpero di risorse, umane e finanziarie, che simili comportamenti producono a danno dell’intera collettività anche in termini di un progressivo peggioramento dei servizi resi ai cittadini».

Poi aggiunge: «Riteniamo il servizio sanitario regionale non un business dal quale mungere consensi elettorali ma un servizio che deve rispondere efficacemente alle necessità dei cittadini». La Cisl, dunque, cerca una soluzione al problema ed è a caccia di risposte.

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