Baritech, si va verso la firma dell’accordo per la cessione della fabbrica

Si avvia alla risoluzione la crisi della ex Baritech e con essa il salvataggio dei 114 lavoratori per cui la cassa integrazione è in scadenza. Vanno avanti, infatti, gli accodi sottoscritti fra le parti ed i sindacati nel corso del vertice che si è tenuto il 29 dicembre presso la task force regionale per il lavoro. Il primo impegno è stato assolto nei giorni scorsi dalla Baritech che ha annullato dinanzi ad un notaio barese il contratto di cessione dello stabilimento della zona industriale alla ditta Conserva. L’accordo per la vendita del solo fabbricato, senza gli operai, è stato ritirato con la restituzione dei 400mila euro di caparra confirmatoria versati l’estate scorsa dalla Conserva.

Si tratta ora di definire la partita relativa ad attrezzature, macchinari e a una cabina Enel che sono stati danneggiati dopo il blocco della produzione di mascherine da parte di Baritech. Quest’ultima si è anche accollata l’onere di riparare a proprie spese i danni registrati, ma sulla loro quantificazione effettiva il venditore e il compratore non sono d’accordo. Nei giorni scorsi, infatti, i periti tecnici di parte hanno effettuato un nuovo sopralluogo nella fabbrica per verificare sul campo l’entità dei danni. Un particolare questo non secondario visto che alla funzionalità dei macchinari ex Baritech è legato un bonus fiscale da 1,5 milioni di euro (l’abbattimento del credito d’imposta) che passerebbe in automatico in caso di subentro all’imprenditore del Nord che continua a trattare per tramite del suo procuratore legale, il dottor Lopresti.

Se su questo aspetto controverso si troverà un accordo la trattativa dovrebbe andare in porto. A fare da garante sarà il direttore della task force regionale per il lavoro Leo Caroli, che soprintenderà all’intera trattativa. In base al cronoprogramma nei prossimi giorni si arriverà ad una quantificazione definitiva con le spese da addebitare al venditore per rimettere in funzione tutte le apparecchiature. Linee di produzioni necessarie per riavviare la produzione di dispositivi a base di meltblow, lo speciale materiale con cui saranno confezionate mascherine, tute, dispositivi sanitari e altri prodotti legati anche all’automotive. L’appuntamento per firmare l’intesa economica e finanziaria con la conferma dell’offerta vincolante da parte del compratore è fissato per il 15 gennaio. Un giorno dopo, il 16, invece, il direttore Caroli ha convocato la task force per il lavoro per firmare, si spera, il verbale definitivo di cessione dello stabilimento ed il prolungamento della cassa integrazione per i 114 lavoratori che dovrebbero essere tutti riassunti dalla società subentrante.

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