«Ci hanno negato l’accesso. La cassa integrazione è terminata ieri. Ad oggi non abbiamo ricevuto lettere di licenziamento e siamo venuti a lavorare. Ma ci hanno negato l’accesso». Gli operai della Baritech, per i quali è terminata ieri la cassa integrazione, si sono recati sul proprio posto di lavoro stamattina, davanti allo stabilimento nella zona industriale di Modugno.
L’azienda, al termine di un ultimo confronto che si è tenuto ieri, ha annunciato di non volere prolungare la Cassa integrazione nonostante ci fossero ancora tre mesi di finanziamento disponibili. Un operaio si è anche incatenato davanti ai cancelli della fabbrica in forma di protesta.
In attesa che partano le lettere di licenziamento, gli operai si sono presentati lo stesso sul proprio posto di lavoro: «Non capiamo perché non possiamo entrare. Domani ci ritroviamo, a licenziamento avvenuto, con delle giornate che ci sottraggono perché non ci siamo presentati a lavorare. Questa è la logica di quello che stiamo facendo».
La situazione, ha spiegato il segretario generale dell’Ugl, Filippo Maurizio Caldara, «è gravissima. Baritech ha rifiutato tutto e adesso ci sono 113 famiglie che attendono la raccomandata fatidica con la lettera di licenziamento all’interno».
La disperazione degli operai si legge nei loro occhi: delusione e rabbia ma anche incertezze sul futuro.
«Ci aspettiamo che qualcuno ci venga a dire quello che possiamo fare e che dobbiamo fare nei prossimi giorni. Abbiamo bisogno di lavorare», conclude Antonio Stellavatecascio, Rsu Filctem Cgil Baritech.