Baritech, la richiesta dei sindacati per 128 dipendenti: «Cig per altri 12 mesi»

Un patto per la transizione occupazionale, è questo l’obiettivo che i sindacati hanno espresso ieri al tavolo regionale per la risoluzione della vertenza Baritech. Sono 128 i dipendenti in attesa di un nuovo progetto imprenditoriale ma il termine della cassa integrazione si fa sempre più vicino. Esiste una trattativa, come confermato dalle parti, per il passaggio sia dei lavoratori sia dello stabilimento ma, ad oggi, non è stata ancora finalizzata e la scadenza del 31 dicembre comincia a far paura. Così le sigle sindacali sono tornate a chiedere la messa in sicurezza dei lavoratori, in concreto allungando la cassa integrazione per cessazione di attività di almeno altri dodici mesi. La Regione Puglia si è detta disponibile e per questo verranno convocati i vertici di Baritech entro la metà di ottobre. Per avviare il processo di richiesta della cassa, come è noto, deve essere l’azienda a farlo. Va da sé che serve il coinvolgimento della proprietà, dunque, e che per questo ci sarà un incontro chiarificatore a tre.

Pino Anaclerio, segretario generale Femca Cisl Bari, è netto: «Noi siamo sempre della stessa idea, bisogna mettere in sicurezza il reddito dei lavoratori, in attesa che si individui un nuovo progetto imprenditoriale». Il segretario sottolinea l’importanza del momento e l’atteggiamento dei sindacati: «Non abbiamo voluto sapere tutti i dettagli della trattativa, proprio per non arrecare alcun genere di danno ai lavoratori, ma siamo convinti che serva una sorta di paracadute per il 2023». Una strategia condivisa da entrambe le parti ma che necessariamente ha bisogno dell’accordo da parte della terza. «Se lo meritano questi lavoratori – conclude Anaclerio – perché hanno cambiato anche le loro mansioni quando è stato necessario, pur di continuare a lavorare. Hanno realizzato un materiale fondamentale per le mascherine quando il Covid mieteva le sue vittime e le loro competenze possono far gola per un progetto imprenditoriale serio e valido».

L’auspicio è che la questione si risolva molto prima ma, nel dubbio, l’obiettivo sono altri dodici mesi di salario e formazione. In questo senso gioca un ruolo centrale la Regione Puglia che, con le parole di Leo Caroli, non si sottrae: «Condivido la preoccupazione dei lavoratori, per questo nonostante ci sia una solida trattativa in corso richiederemo un incontro alla proprietà per avviare le procedure per la cassa. La Regione garantirà il suo appoggio e le politiche attive necessarie affinché la procedura vada a buon fine».

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