C’erano tutti i protagonisti della vertenza Baritech, ieri, al tavolo tenutosi in Prefettura. Tutti tranne i rappresentanti della task-force regionale che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto salvare i 113 operai, senza più un lavoro dallo scorso 1 febbraio. Davanti alla prefetta Antonia Bellomo c’erano i vertici dell’azienda, i sindaci di Bari, Bitonto e Modugno, il presidente dell’Area di sviluppo industriale e i rappresentanti della Regione. Grande assente Leo Caroli, ex assessore al Lavoro e presidente della task-force sull’occupazione. Lo scopo dell’incontro era di capire se ci fossero ancora possibilità per riaprire il confronto con l’azienda e salvare gli operai.
Secondo la Baritech, in nove mesi di cassa integrazione non sarebbe mai arrivata nessuna offerta subito attuabile, anche se, stando a quanto raccontato in queste settimane dai protagonisti della vertenza, le manifestazioni d’interesse sarebbero state addirittura una quindicina. Mentre l’unica proposta che la task-force avrebbe portato all’attenzione dell’azienda (senza però spiegare i criteri di selezione), sarebbe stata quella avanzata dalla cordata capeggiata dalla bresciana Arborio che, alla fine dei conti, si è dimostrata inaffidabile e inconsistente, tanto che a Baritech non sarebbe mai stata nemmeno versata la caparra concordata. Sotto accusa è quindi finita l’attività svolta dalla task-force guidata da Caroli, totalmente delegittimata dalle organizzazioni di categoria: «Non mettiamo in dubbio l’impegno profuso, ma su molte questioni non ci sono state né chiarezza né trasparenza» dice Pino Anaclerio, segretario della Femca Cisl di Bari, che aggiunge: «Abbiamo appreso solo ieri, alla presenza della prefetta, la vera situazione relativa alle diverse trattative, cosa non avvenuta in sede di tavolo regionale». Un’assenza di trasparenza durata mesi che, se non ci fosse stata, con tutta probabilità avrebbe potuto far chiudere questa vertenza in modo diverso: «Sono passati nove mesi e tutti gli incontri fatti in task-force non hanno prodotto nessun risultato. Ora ci auguriamo che lo Stato intervenga e qualche imprenditore si facciaavanti», conclude il sindacalista.
Baritech non ha potuto non ribadire durante il tavolo in prefettura, la propria disponibilità a esaminare eventuali proposte che coinvolgano i 113 operai. Proposte che potranno arrivare da ogni soggetto, essendo stata totalmente delegittimata l’attività svolta dalla task-force guidata da Caroli. Pure l’Asi si è proposta per sondare il terreno e verificare l’eventuale disponibilità di alcune realtà imprenditoriali locali.