Baritech chiude. Si sono spente le ultime speranze per i 113 lavoratori dell’ex Osram dopo la decisione dell’azienda di non concedere un’ulteriore mese di cassa integrazione nonostante quanto promesso due giorni fa in sede di task-force regionale. Eppure ci sono state le tanto attese manifestazioni di interesse da che avrebbero permesso di soddisfare le richieste dell’azienda, acquisire la fabbrica e salvare tutti i posti di lavoro. Tra queste c’era anche quella di una grossa azienda straniera, presentata dallo studio legale Lca di Milano. Ma Baritech è stata inamovibile e nemmeno le suppliche del presidente Michele Emiliano sono riuscite a convincere i proprietari della fabbrica barese ad offrire un’ultima possibilità agli oltre centodieci operai e alle loro famiglie. Un’opportunità che sarebbe stata addirittura a costo zero grazie all’impegno, preso dal governatore a nome della Regione Puglia, di finanziare quest’ulteriore proroga degli ammortizzatori sociali, necessaria per esaminare le proposte e garantire la speranza di un accordo.
«Siamo molto delusi» commenta Pino Anaclerio, segretario della Femca Cisl, che continua: «Nonostante ci siano state le offerte che si cercava e sebbene sia pervenuta la disponibilità di finanziamento della cassa integrazione da parte della Regione, la proprietà di Baritech ha dimostrato di non avere rispetto né dell’essere umano né delle Istituzioni. E questo non lo possiamo accettare». «Ci hanno chiuso tutte le porte – ha detto Antonio Caprio, segretario generale Ugl Bari -, nonostante la promessa dell’azienda di venire incontro alle esigenze degli operai. Molto probabilmente c’è già qualche acquirente disposto a comprare solo il sedime».
L’ultimo passo indietro di Baritech (che si era detta disponibile a prorogare la Cig in caso di nuove offerte), purtroppo, è stato quello decisivo. Da oggi, infatti, i lavoratori non sono più in cassa integrazione. Sono ora attese le comunicazioni di licenziamento per i 113 dipendenti dell’ex Osram: «Come sindacati non staremo a guardare» annuncia Anaclerio, che prosegue: «Già da ieri una delegazione di operai si trova davanti alla fabbrica (che non è assolutamente stata occupata) e ha avviato un presidio permanente. Noi la Baritech non la lasciamo». «Continueremo il presidio a oltranza, sino a quando questi lavoratori non avranno un’occupazione: ci auguriamo che l’azienda faccia un passo indietro», ha aggiunto Caprio.
Per le 15 di oggi è previsto un summit tra tutte le organizzazioni sindacali per decidere quali «attività e azioni legali mettere in campo per contrastare la scelta di Baritech. Faremo di tutto per rendere la vita difficile a queste persone, che hanno profondamente offeso 113 lavoratori, che si sono sempre messi a disposizione dell’azienda», conclude Anaclerio.