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Bari, occupazione in chiaroscuro tra vertenze e investimenti

Bari sempre più divisa tra vertenze occupazionali e nuovi investimenti. È quello che ci raccontano le cronache in tema di lavoro, ormai da un anno a questa parte. Da un lato la “vertenza Bari” con le crisi occupazionali stratificate nel tempo e quelle più recenti, dall’altro grandi gruppi, anche internazionali, che decidono di aprire le…
(foto di Luca Turi)

Bari sempre più divisa tra vertenze occupazionali e nuovi investimenti. È quello che ci raccontano le cronache in tema di lavoro, ormai da un anno a questa parte. Da un lato la “vertenza Bari” con le crisi occupazionali stratificate nel tempo e quelle più recenti, dall’altro grandi gruppi, anche internazionali, che decidono di aprire le loro sedi nel capoluogo pugliese perché trovano un ecosistema favorevole, dalla burocrazia alle competenze professionali.

Prima della pausa estiva, si è registrata la buona notizia del piano industriale di Bosch che ha bloccato il licenziamento di 700 persone e ha rilanciato la prospettiva dello stabilimento al 2027, con un piano di ammortizzatori sociali e politiche attive, per mettere in sicurezza i lavoratori ma anche per formarli alle nuove esigenze produttive. Perché è questo il vero tema: la formazione, la capacità di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.

Un caso su tutti è Brsi, azienda di assistenza informatica per la quale non sono arrivate richieste di acquisto del ramo d’impresa o della sede, ma ci sono possibilità di offerte di lavoro per i 78 qualificati dipendenti. Un altro esempio, in negativo, è Baritech con 120 dipendenti che attendono un progetto imprenditoriale serio per ripartire ma che, dopo la cessione da parte di Osram, hanno svolto i lavori che venivano richiesti loro, dalla produzione delle lampadine al materiale indispensabile per le mascherine, in tempo di covid.

Per fortuna ci sono anche le buone nuove, come le prime assunzioni in Selectika, che ha rilevato lo stabilimento ex Om Carrelli e ha assunto i primi 16 dipendenti, anche se dopo 11 anni di attesa. Sono cominciati già i lavori di bonifica del sito ma si attendono altri passaggi per una vera ripresa delle attività e, soprattutto, per la realizzazione dell’impianto che riciclerà il vetro per tutta la Puglia.

Poi, altri investimenti come quelli di Deloitte che aprirà nei padiglioni 3 e 4 della Fiera del Levante il suo NextHub, uno spazio da 8.000 metri quadri e 800 postazioni per assumere 1.500 persone. L’obiettivo è investire e dare la possibilità ad altre aziende di avere un punto di riferimento in ambito di sostenibilità e mobilità intelligente.

Ancora, l’arrivo a Bari di Ntt Data, multinazionale che assumerà 150 figure specializzate in materie informatiche, precisamente negli ambiti cloud, data intelligence, Internet of Things, opensource, profili di sviluppatori Salesforce e Java ed esperti SAP e ServiceNow, con un interesse particolare per i neolaureati. Il lavoro sta cambiando e impone preparazione per intercettarlo.

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