Asl Lecce, piano da 133 assunzioni ma in Sanitaservice ne prendono solo 45

Vincitori del concorso per 159 pulitori in Sanitaservice sul piede di guerra. L’Asl di Lecce fa sapere che non può attuare in pieno la delibera 530 del 22 aprile 2024 che prevede ben 133 assunzioni in Sanitaservice Lecce. «Ne possiamo assumere solo 45», trapela dai piani alti di via Miglietta, e si scatena la bufera. I Cobas chiedono un intervento chiarificatore alla Regione Puglia e minacciano azioni legali contro Asl Lecce.

Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’azienda sanitaria locale Stefano Rossi al segretario provinciale dei Cobas Giuseppe Mancarella, Asl Lecce può assumere solo 41 lavoratori per sostituire quelli che si sono pensionati più altri quattro.

«Occorrono urgentemente almeno 115 pulitori in Sanitaservice Lecce e altri 60 da assumere nel 2025 per soddisfare l’intero fabbisogno. Questa è una situazione assurda, paradossale e anacronistica. Appare sempre più chiaro il disegno folle che prevede una parziale assunzione disattendendo la delibera regionale approvata ed esecutiva», attacca Mancarella. Sempre più infuriati, disorientati e delusi i vincitori del concorso che pensavano di avere ormai raggiunto il sospirato traguardo dell’assunzione.

«Siamo increduli, ancora una volta ci sentiamo traditi. Nelle scorse settimane, durante l’incontro con l’ex assessore alla Sanità Rocco Palese a Uggiano La Chiesa, avevamo avuto rassicurazioni. E invece il nostro futuro resta più che mai incerto», spiegano i lavoratori. Il sindacato Cobas sottolinea che l’Asl di Lecce non è un’azienda privata ma pubblica e per questo motivo deve attenersi alle disposizioni regionali non potendo decidere in completa autonomia.

«Con un’assunzione parziale immotivata e contraddittoria si profilerebbero delle responsabilità e si provocherebbero altri disservizi ai cittadini. È veramente illogico e irrazionale assumere un terzo dell’intero fabbisogno che non risolverebbe il grave stato di necessità lavorativa in cui si trova Sanitaservice e che continuerebbe a lasciare la società in una situazione lavorativa precaria. Si continuerebbero a pagare straordinari con soldi che invece sono stati stanziati per l’assunzione di ulteriori unità», incalza Mancarella.

I Cobas, quindi, diffidano l’Asl e la invitano a non attivare procedure assunzionali con numeri diversi da quelli previsti dalla delibera del 22 aprile. Per i vincitori del concorso, intanto, è iniziato il conto alla rovescia. La graduatoria scadrà nel febbraio 2025 e se le assunzioni non si concretizzeranno entro quella data, sarà un dramma perché vedranno infranti i loro sogni di vivere un futuro più sereno con le loro famiglie.

«Non si può giocare ancora con la vita dei lavoratori. Sono padri e madri di famiglia, lo ricordiamo ai politici e ai dirigenti. Il posto di lavoro se lo sono meritato e guadagnato vincendo un concorso. Ci opporremo ad eventuali assunzioni fatte attraverso gli uffici di collocamento, anche se previste dalla legge. Non dev’essere il burocrate di turno a decidere chi deve lavorare utilizzando criteri alquanto discutibili. Qui la realtà supera la fantasia», avvisa Giuseppe Mancarella.

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