«Voglio riprendermi il mio Bari». Galano pronto a riscattarsi

«Voglio riscattarmi e riprendermi il Bari»: parola di Cristian Galano. Il “«”figliol prodigo“»” biancorosso. Il ragazzo foggiano di sangue e di origini, ma dal cuore pulsante per la città di San Nicola che sin da ragazzino lo ha “adottato” facendolo maturare, in campo e nella vita.

Schivo, timido, un po’ introverso, non ama la ribalta di riflettori e lo stile selfie 3.0 dei social network, se non per omaggiare il suo piccolo Ivan. Entrato nel suo 32esimo anno di età, per il Robben di Capitanata, come era ribattezzato una volta, è arrivato il momento di mettersi alle spalle il fardello di una stagione caratterizzata da più ombre che luci e vissuta (male) a metà tra Pescara e Bari.

Fatali per il classe ’91 prima il rapporto non certo idilliaco con Auteri con la maglia del “delfino” e dopo le difficoltà di inserimento in un Bari apparso troppo eterogeneo per le sue caratteristiche. Criticità, queste ultime, accentuate da una condizione fisica precaria che di fatto hanno inibito la quarta esperienza in biancorosso: il giocatore alla fine chiuderà il campionato del ritorno in Serie B con 9 presenze, di cui 5 da titolare, e un gettone in Supercoppa, restando a secco di gol. Una brutta annata da archiviare e gettar via a Capodanno.

Un nuovo inizio

Si apre ora una nuova pagina per l’attaccante foggiano, all’alba della nona stagione con la maglia del Bari. Roccaraso per Galano rappresenta una sorta di Eldorado: il 31enne si è presentato in ritiro in discrete condizioni fisiche, ma soprattutto con un atteggiamento che è apparso sin da subito molto più propositivo, sia in allenamento, sia nelle due amichevoli con Roccavivara e San Giovanni Teatino. Due le doppiette messe a referto nei 180 minuti complessivi.

Ciò che è balzato all’occhio, nonostante la modesta caratura degli avversari, è stata la capacità di inserirsi con più naturalezza ed efficacia nel linguaggio tattico della squadra. Pur mantenendo la solita tendenza di cercare la posizione a lui più congeniale (il movimento da destra a sinistra in orizzontale) l’attaccante cresciuto nelle giovanili del Bari è sembrato più a suo agio, anche nel dialogo con i compagni e nella conclusione verso la porta. Sia come seconda punta, sia in posizione di trequarti.

«Il mister gioca così, mi devo adattare per forza, lui mi lascia libero. Ma non sono ancora io, mi conosco bene», ammette Galano, proiettandosi verso la prossima stagione con più fiducia e consapevolezza: «Quest’anno parto alla pari con i compagni. Ci mettiamo tutti in discussione. Pur avendo ancora qualche problemino da smaltire ho iniziato bene. Sono convinto che sia un anno diverso e che con questa squadra possa fare bene. Questa maglia mi ha dato tanto ed è arrivato il momento di ricambiare».

Nella storia personale di Galano la B è stata spesso sinonimo di tornei esplosivi: il suo record di gol con i pugliesi risale alla stagione 2017-2018, segnando ben 17 reti tra campionato e Coppa Italia. «In B bisogna metterci corsa e tanta qualità. L’esordio con il Parma? Non ho nessun conto in sospeso. Iniziamo subito forte. La gara deve essere di stimolo per tutti», il grido di battaglia dell’attaccante.
Il 31enne non sembra poi intimorito dai rumor di mercato relativi al possibile ritorno di Bellomo, suo ex compagno e amico: «Lo conosciamo, lui è più un trequartista. A questa squadra farebbe comodo e possiamo anche giocare insieme. Più giocatori forti ci sono è meglio è». In attesa di possibili sviluppi di mercato Galano risponde presente all’appello. Toccherà a lui convincere allenatore e tifosi che sia davvero tutta un’altra storia.

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